Valerio Ferrari, presidente del seggio di Santo Stefano al Mare alle primarie, tra i tre annullati in provincia di Imperia dalla Commissione di Garanzia del Partito Democratico dopo la verifica che ha portato all'annullamento di altri dieci in tutta la regione, ha inviato una nota con la quale spiega la propria versione dei fatti, riportando la segnalazione di una scrutatrice del seggio Giuliana D'Antona che racconta di un assessore di Pompeiana che chiesto al seggio l'elenco degli elettori del suo comune che avevano votato alle primarie.
Sia Ferrari che Giualiana D'Antona, precisano che all'assessore è stata negata la richiesta.
"In merito all'annullamento della consultazione delle primarie di S. Stefano al Mare - scrive Ferrari -, in qualità di presidente di seggio voglio sottolineare che il lavoro è stato svolto nella massima serenità e collaborazione tra le varie forze politiche rappresentate, riguardo le operazioni di voto e nel pieno rispetto delle regole adottate per queste votazioni primarie.
Non si capisce, pertanto, per quale ragione la commissione di garanzia regionale abbia annullato interamente i risultati, dato che tra i componenti del seggio erano presenti rappresentanti dei candidati, al momento della redazione del verbale, firmato da tutti i componenti, non è stata sollevata alcuna questione e/o obiezione sullo svolgimento del voto.
A posteriori è stata inviata questa segnalazione:
'Buongiorno, scrivo da Riva Ligure, ho partecipato in qualità di scrutatrice nel seggio di Santo Stefano al Mare che ha accorpato Pompeiana e Riva Ligure e vorrei riferire quanto avvenuto durante il corso della giornata. Un assessore comunale di Pompeiana si è recato più volte presso il seggio per chiedere quali elettori del suo paese fossero venuti a votare, ha precisato che voleva proprio l'elenco scritto per poter verificare se tutte le persone che aveva mandato a votare avassero risposto alla chiamata precisando che poi lui avrebbe dovuto saldare i conti e non voleva essere preso in giro. Chiaramente gli è stato risposto con un diniego, non era molto convinto ma ha dovuto desistere, gli è anche stato detto che i registri tra qualche tempo saranno resi pubblici. Ora sin quì possiamo parlare di stranezza di un individuo, non sfugge però 'il conto da saldare'. Mi chiamo D'Antona Giuliana, e, se necessario sono pronta a testimonianza giurata. Non temo smentita perché questo assessore si è rivolto anche al segretario di seggio e ad altri presenti'.
Dalla stessa si evince che non si è verificata alcuna irregolarità, per questo la decisione della commissione mi lascia alquanto sconcertato. La sentenza di annullamento, per i motivi sopracitati, offende profondamente quanti hanno dedicato il proprio tempo per organizzare e gestire il seggio, e quanti si sono recati a votare, decidendo di partecipare alla vita politica e amministrativa della
nostra regione. Certo che il mio reclamo non venga ignorato, attendo fiducioso chiarimenti in questione".
Le primarie hanno lasciato molti veleni in regione all'interno del Partito Democratico, oltre a indagini della magistratura e della DDA. Proprio in seguito alle polemiche, ieri, lo sfidante di Raffaella Paita per la presidenza della Regione, Sergio Cofferati, ha annunciato le proprie dimissioni dal Pd. In serata è arrivato anche l'annuncio dell'area civatiana che ha annunciato di non voler sostenere la Paita alle prossime regionali.