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Politica | 09 gennaio 2015, 10:24

Diano Marina: il Comitato per la Legalità chiede numi sul futuro della G.M. indicando due possibili soluzioni

"Certamente si tratta di un'operazione complessa per le implicazioni giuridiche, sociali ed economiche, trattandosi della più importante impresa del Golfo. - chiosano dal Comitato - Auspichiamo, infine, che l'Amministrazione sulla quale ricade un'importante responsabilità agisca con la massima trasparenza nel rispetto legge".

Diano Marina: il Comitato per la Legalità chiede numi sul futuro della G.M. indicando due possibili soluzioni

"Oggi il Comune di Diano affitta un'azienda che gestisce porto e spiagge ad una Spa di proprietà dello stesso comune; si tratta di un rapporto giudico aberrante, messo in piedi dai politici locali. Lo schema fa parte del fenomeno diffuso delle numerose cosiddette “società partecipate” create ad arte dalla politica per sistemare “ gli amici degli amici”, con un costo esorbitante per il Paese".

Il Comitato Cittadino per la Legalità di Diano Marina interviene in merito al futuro della G.M.. "Finalmente la recente legge di stabilità, ha fissato alcuni principi per il disboscamento di questi carrozzoni; uno di questi recita: 'eliminazione delle società e delle partecipazioni non indispensabili al perseguimento delle proprie finalità istituzionali, anche mediante messa in liquidazione o cessione'; inoltre si stabilisce che 'i sindaci definiscono e approvano entro il 31 marzo 2015 un piano operativo di razionalizzazione delle società direttamente o indirettamente possedute'. E' evidente la G.M. Spa non svolge attività istituzionali, bensì attività di tipo commerciale, e quindi rientra nella tagliola della legge, che già dal 2007 e reiterata nel 2013 aveva ipotizzato la procedura di eliminazione, ma, i partiti avevano chiuso occhi e bocca".

Il Comitato composto da Guglieri, Chinni, Baciri, Bisso, ipotizza possibili soluzioni per la G.M. Spa: "a) Viene esclusa la messa in liquidazione, a meno che, normativa permettendo, non si torni alla gestione diretta di spiagge e porto, praticata per decenni dal comune; b) la seconda soluzione, auspicata dal Legislatore prevede la vendita in blocco di tutta l'azienda con gara di evidenza pubblica a livello europeo, oppure una vendita di rami di azienda (es. Delfino 1 ; Delfino 2, ecc..) che potrebbe garantire un maggior gettito rispetto alla prima soluzione; si ricorda che l'introito ricavato dalla vendita può essere utilizzato al di fuori del patto di stabilità".

"Altre soluzioni potrebbero intravvedersi, se approvate dalla Corte dei Conti. Certamente si tratta di un'operazione complessa per le implicazioni giuridiche, sociali ed economiche, trattandosi della più importante impresa del Golfo. - chiosano dal Comitato - Auspichiamo, infine, che l'Amministrazione sulla quale ricade un'importante responsabilità agisca con la massima trasparenza nel rispetto legge".    

C.S.

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