In occasione del 34° anniversario della visita del Presidente Pertini a Imperia, che cadrà il prossimo 15 e 16 novembre, il nostro lettore Andrea Gandolfo, ci ha inviato un suo breve resoconto di quello storico avvenimento.
La mattina del 15 novembre 1980 Pertini partì da Roma alla volta di Imperia, dove sarebbe giunto alle 18,30. Dopo una breve sosta in prefettura, il presidente si recò subito presso il Circolo Parasio di Porto Maurizio per visitare una mostra sulla Resistenza imperiese, allestita a cura del locale Istituto storico della Resistenza. Poi, per circa quaranta minuti, il capo dello Stato si intrattenne con una delegazione di studenti di Pigna e Castelvittorio. Quindi si trasferì presso la Società Operaia di Mutuo Soccorso di Oneglia, dove ricevette vari operai, portuali e studenti, ascoltò le richieste di alcuni sfrattati di Bordighera e degli alunni che da qualche giorno avevano occupato l’Istituto Professionale per l’Industria e l’Artigianato, in segno di protesta contro il ministero della Pubblica istruzione. In serata Pertini e il suo seguito cenarono, in forma strettamente privata, al ristorante “Clorinda” di Castelvecchio insieme a una nutrita rappresentanza di ex partigiani della zona. La mattina successiva cominciò con il ricevimento delle autorità locali in prefettura, dove il presidente si intrattenne con i sindaci della provincia. In seguito Pertini ricevette l’omaggio del Consiglio provinciale da parte del presidente della Provincia Giovanni Battista Novaro, che lo ringraziò per la visita e gli consegnò un dono a ricordo della giornata imperiese. Alle 10 il capo dello Stato e tutte le autorità, tra cui il comandante della Regione militare Nord-Ovest, si trasferirono in piazza della Vittoria per deporre una corona d’alloro ai piedi del monumento ai caduti di tutte le guerre. Il corteo presidenziale si spostò quindi in piazza Doria a Oneglia, e poi, attraverso via San Giovanni e via Bonfante, raggiunse piazza Dante, dove era previsto lo svolgimento della cerimonia dell’apposizione della medaglia d’oro sul gonfalone della Provincia. Alle 10,30 Pertini passò in rassegna i gonfaloni dei Comuni presenti alla manifestazione, tra cui quelli di Marzabotto e di Stazzema, e di numerose associazioni d’arma e partigiane.
Dieci minuti più tardi iniziarono i discorsi ufficiali con quello del sindaco di Imperia Pilade, che ringraziò il presidente per la sua presenza. Fu poi la volta del presidente provinciale Novaro che, dopo aver ricordato come fossero passati ormai dieci anni da quando l’amministrazione provinciale aveva inviato la documentazione sull’attività partigiana locale al ministero della Difesa per ottenere l’ambito riconoscimento della medaglia d’oro, sottolineò il contributo decisivo fornito dai partigiani imperiesi per la liberazione della Liguria di Ponente. Prese quindi la parola il presidente dell’Istituto Storico della Resistenza Siri, che espresse la sua soddisfazione per l’importante onorificenza conseguita dalla provincia, che vedeva così giustamente premiato il suo apporto alla liberazione del paese dal nazifascismo. Concluse gli interventi ufficiali quello del ministro della Difesa Lagorio, che manifestò l’approvazione del governo alla decisione di assegnare la medaglia d’oro al valor militare alla provincia di Imperia, ringraziando in modo particolare il presidente per la sua presenza. Il ministro non mancò poi di rimarcare la permanenza di gravi problemi che continuavano ad affliggere la società italiana, come lo squilibrio tra Nord e Sud, il terrorismo e la corruzione. Dopo aver ascoltato i discorsi del sindaco e degli altri amministratori locali, Pertini, visibilmente commosso, appuntò la medaglia d’oro al valor militare al gonfalone della Provincia, tra gli applausi del pubblico. Terminata la cerimonia in piazza Dante, il capo dello Stato si recò in Comune, dove fu presentato dal sindaco ai consiglieri comunali. Appena uscito dal municipio, Pertini avrebbe avuto un breve scambio di battute con alcuni giornalisti, ai quali confermò di non avere alcuna intenzione di dimettersi dalla carica di presidente della Repubblica. Dichiarò anche come sui dossier e gli scandali si sarebbe dovuto fare piena luce e come coloro che erano colpevoli, avrebbero dovuto pagare, sottolineando inoltre come tra lui e Forlani vi fosse un’intesa perfetta. Subito dopo si recò a pranzare presso la caserma “Camandone” di Diano Castello, dove volle al suo fianco un contadino. Nel primo pomeriggio visitò una casa di riposo a Oneglia, dove assistette ad uno spettacolo folcloristico animato con canti e musiche della tradizione locale. Poco dopo partì quindi dalla città ligure per far rientro nella capitale.











