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Politica | 03 novembre 2014, 17:16

Parco Roya: “Grande incertezza, il rischio è che non si faccia nulla per anni”, il monito di Ioculano che lancia l’idea di una Stu

Nei prossimi giorni l’amministrazione ventimigliese incontrerà i vertici delle ferrovie: “Chiederemo celerità sull’iter, perché non vorremmo perdere altre opportunità. Il rischio è di non fare niente per anni”.

Parco Roya: “Grande incertezza, il rischio è che non si faccia nulla per anni”, il monito di Ioculano che lancia l’idea di una Stu

“Non sono stimati gli oneri di urbanizzazione, i costi di bonifica e neppure la valutazione dei terreni. C’è ancora troppa incertezza su quell’area. Il rischio è che non si riesca a fare nulla per anni”. A lanciare il monito sul destino del Parco Roya a Ventimiglia è il Sindaco di Ventimiglia Enrico Ioculano.

Il primo cittadino ha espresso le perplessità ad una rappresentanza dei commercianti nella mattinata odierna. “Noi siamo orientati ad avere un progetto integrato di grande livello”, precisa Ioculano. L’ipotesi che sta prendendo piede negli ultimi tempi è l’affidamento ad una Stu (società di trasformazione urbana). “Siamo orientati su questa idea. Qui c’è bisogno di una progettazione organica. Occorre fare le opportune valutazioni economico-finanziarie su quello che sarà il progetto globale, in modo che vada in rete con la città”.

Il modello di riferimento è quanto avvenuto a Bolzano: “Su un’area simile loro hanno optato per una scelta di questo genere. Per noi ci deve essere un progetto integrato, con un quadro economico chiaro. Vorremmo realizzare un concorso di idee. Obiettivo? Fornire diverse prospettive con programmi economici e progetti urbanistici chiari per mettere in rete l’area di trasformazione con il tessuto cittadino”.  

Conclude Ioculano: "Per un’area di queste dimensioni, come emerso anche dal vertice con Confindustria, vorremmo dotarci di un progetto che alza il livello”. Nei prossimi giorni l’amministrazione ventimigliese incontrerà i vertici delle ferrovie: “Chiederemo celerità sull’iter, perché non vorremmo perdere altre opportunità. Il rischio è di non fare niente per anni”. 

Renato Agalliu

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