Politica - 06 agosto 2014, 15:15

Riviera Trasporti nel caos: le precisazioni sugli accordi sindacali e sui licenziamenti da parte del Cda

A seguito della riduzione dell’insieme dei trasferimenti destinati alle società che gestiscono il trasporto pubblico locale, che hanno comportato per la RT minori trasferimenti di oltre 3.000.000 nell’ultimo triennio, sono state poste in essere tutte le iniziative volte all’incremento delle entrate tra le quali il contrasto all’evasione con l’ausilio della Polizia Provinciale e, la riduzione dei costi variabili aziendali ove possibile.

Riviera Trasporti nel caos: le precisazioni sugli accordi sindacali e sui licenziamenti da parte del Cda

Il Consiglio di Amministrazione della Riviera Trasporti Spa precisa in una nota che, a seguito della riduzione dell’insieme dei  trasferimenti destinati alle società che gestiscono il trasporto pubblico locale, che hanno comportato per la RT minori trasferimenti di oltre 3.000.000 nell’ultimo triennio, sono state poste in essere tutte le iniziative volte all’incremento delle entrate tra le quali il contrasto all’evasione con l’ausilio della Polizia Provinciale e, la riduzione dei  costi variabili aziendali ove possibile.

Tenuto conto della difficile situazione aziendale il Consiglio di Amministrazione, a norma di legge, ed in attuazione di quanto previsto dal piano industriale approvato nell’assemblea dei Soci del 20 dicembre 2012, ha attuato importanti riorganizzazioni, attraverso la razionalizzazione, l’abolizione e l’accorpamento di alcune aree, l’informatizzazione di alcune lavorazioni e le sinergie in diversi settori. L’azienda, inoltre, per mantenere gli equilibri di bilancio e la conseguente continuità aziendale, ha attivato l’ammortizzatore sociale della cassa integrazione in deroga nel periodo aprile 2011/giugno 2013. Successivamente ha avviato con comunicazione del 2 agosto 2013, la procedura di licenziamento collettivo ex art 4 e 24 L. 223/91 per 43 lavoratori strutturalmente esuberanti: "Nel rispetto della normativa tra l’azienda ed i sindacati - evidenzia il Cda - ai sensi dell'art. 4, comma 5, Legge n. 223/1991, è stato effettuato l'esame delle problematica a livello aziendale e si riteneva esaurito con l’incontro del 13 settembre 2013. Contestualmente è stata richiesta da parte delle Organizzazioni Sindacali di provvedere ad effettuare le previste comunicazioni per l’accesso alla successiva fase in sede amministrativa presso la Regione Liguria. Purtroppo anche la procedura presso la Regione Liguria si concludeva con esito negativo come da verbale del 7 aprile scorso".

Di conseguenza il Cda, con delibera del 30 aprile scorso e per garantire la continuità aziendale e di consentire il mantenimento in servizio totale o parziale delle unità in esubero, ha deliberato di cessare l’erogazione di ogni trattamento economico e normativo di secondo livello al fine di evitare di ricorrere alla estrema misura dei licenziamenti come da comunicazione lettera prot. n. 2900 con effetto dal 16 giugno scorso. Su convocazione del Prefetto di Imperia e del Presidente della Provincia di Imperia è stato attivato tra gli Enti, tra cui la Regione Liguria, l’azienda ed i sindacati, un tavolo di lavoro per l’analisi della situazione economico-finanziaria di Riviera Trasporti, finalizzato al raggiungimento di un accordo entro il 30 giugno. E’ stato chiesto all’azienda di sospendere l’efficacia della disdetta della contrattazione di secondo livello: sospensione concessa dall’azienda fino al 30 giugno e successivamente, di fatto, sospesa fino alla riunione di lunedì. L’ipotesi di accordo raggiunto il 26 giugno, sottoposto su richiesta delle organizzazioni sindacali a condizione sospensiva, non è stato sottoscritto nella riunione all’uopo convocata causa il mancato avveramento della condizione non avendo la Regione Liguria apportato le previste risorse finanziarie.

Il Cda, ha dovuto giocoforza dare seguito alla disdetta della contrattazione di secondo livello per  recuperare gli equilibri aziendali al fine di poter garantire la continuità aziendale. L’azienda, per quanto concerne i 5 licenziamenti precisa che: "Tre sono conseguenti alla soppressione del posto di lavoro a seguito della riorganizzazione aziendale e sono stati effettuati solo dopo aver proposto ai dipendenti una loro ricollocazione in azienda con mansioni diverse mantenendo integralmente la loro retribuzione. Proposta rifiutata dai dipendenti. Uno è conseguente alla parziale inidoneità del dipendente alle mansioni svolte. L’azienda ha proposto mansioni diverse mantenendo integralmente la sua retribuzione (proposta rifiutata dal dipendente). Uno è di fatto privo di efficacia avendo il dipendente inviato lettera di dimissioni (lettera ricevuta dall’azienda successivamente al licenziamento)".

Carlo Alessi

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