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Politica | 29 luglio 2014, 12:47

Imperia: crisi e lavoro in provincia dove mancano le convenzioni. Claudio Bosio (CISL) lancia l'allarme

I motivi delle poche convenzioni possono essere, al netto della crisi, la scarsa informazione sulle modalità di stipula e la non certezza del contributo all’atto della domanda.

Imperia: crisi e lavoro in provincia dove mancano le convenzioni. Claudio Bosio (CISL) lancia l'allarme

"Dall’inizio della crisi ad oggi nel nostro territorio la situazione per le persone con disabilità è drammaticamente peggiorata. Tanti disabili si rivolgono al nostro Sportello per il Lavoro dicendoci che non sanno più dove “sbattere la testa”. Asseriscono che i Servizi per l’impiego, vista anche l’attuale situazione di crisi, non sono in grado di dare risposte".

La denuncia arriva dal segretario della Cisl di Imperia Claudio Bosio in merito alle poche convenzioni stipulate in provincia di Imperia, per quanto riguarda i lavoratori diversamente abili. "Dicono di aver contattato personalmente, o tramite famigliari e amici, centinaia di aziende del territorio per offrirsi anche per lavori umili e de-mansionati ma senza successo. Con coscienza, è possibile affermare che , nonostante gli indubbi progressi legislativi, le persone con disabilità incontrano barriere enormi nel loro effettivo inserimento sociale. Problema diventato ancora più urgente a seguito degli effetti nefasti della crisi". 

" E’ un dato ormai noto a tutti che la provincia di Imperia sotto l’aspetto occupazionale è una provincia in forte sofferenza, con una disoccupazione reale che arriva a sfiorare le 17.000 unità. - spiega Bosio - Gli ultimi dati in nostro possesso certificavano che i disabili che cercano lavoro in Provincia di Imperia, iscritti alle Liste speciali, sono 1874 di cui 911 donne e 963 maschi. Il 60% di loro ha un età superiore a 45 anni e ciò comporta una maggior criticità di inserimento e reinserimento lavorativo. In un momento di crisi come questo trovare lavoro è difficile, ma per chi ha una malattia cronica o una disabilità è ancora più difficile. La crisi del lavoro è ancora più aspra per chi è disabile costringendo la maggior parte di loro a vivere nella povertà, nella dipendenza e nell'esclusione sociale. Noi crediamo che sia responsabilità degli Enti locali tramite un adeguato sistema di servizi sociali creare le condizioni di contesto perché sul territorio si possa comunque, malgrado la crisi, dare delle risposte anche a questa fascia di lavoratori".

"Il Fondo Regionale per l’occupazione dei disabili, alimentato in parte dal Fondo Nazionale e dalle sanzioni previste per i datori di lavoro inadempienti, è uno strumento da incentivare. E’ di questi giorni la comunicazione che il Ministero del Lavoro ha sbloccato i fondi di cui all’articolo 13 della Legge 68/99. I contributi, che devono essere riconosciuti dai servizi provinciali competenti sul territorio, sono solo rivolti a quei datori di lavoro i quali, al fine di favorire l’inserimento dei disabili, abbiano avviato convenzioni con la Provincia per la determinazione di un programma mirato all’occupazione dei disabili nei 12 mesi precedenti l’emanazione del decreto. Pertanto quando un azienda fa domanda non è certa di ricevere il contributo. E questo è secondo noi uno dei motivi, unito alla scarsa informazione, delle poche convenzioni sottoscritte nel nostro territorio. I dati diffusi dal Ministero aggregati regionalmente dichiarano per tutta la Liguria solo 30 convenzioni".

"Occorre rivedere i criteri di assegnazione dei contributi alle aziende e pubblicizzare di più sia tra le Associazioni di categoria che tra le aziende i vantaggi per le aziende con la stipula delle convenzioni. - prosegue il segretario generale della Cisl - Chiediamo che il problema venga discusso in Commissione Tripartita (Commissione presieduta dalla Provincia di Imperia e di cui fanno parte le Associazioni che sul territorio rappresentano i datori di lavoro, i lavoratori ed i disabili). La convenzione stipulata con i servizi competenti, condizione indispensabile per la fruizione del contributo, può essere stipulata anche da datori di lavoro non obbligati alle assunzioni ai sensi della Legge 68/99 e permette anche la chiamata nominativa".

"Inoltre i datori di lavoro privati possono prevedere, sempre mediante convenzioni, l'inserimento temporaneo dei disabili presso le cooperative sociali nei cui confronti il datore si impegna ad affidare commesse di lavoro. In tal caso ai datori di lavoro viene computato nell'aliquota d'obbligo i lavoratori che prestano la loro attività lavorativa presso la cooperativa sociale. Perché ciò sia possibile occorre però che venga portato a termine il lavoro iniziato qualche tempo fa in Commissione Tripartita per la definizione della convenzione quadro. - conclude Bosio - Il lavoro era stato fatto, la convenzione era stata predisposta e concordata in Commissione Tripartita. Poi è cambiato l’Assessore di riferimento e il documento è rimasta fermo in qualche cassetto. Occorre tirarlo fuori dal cassetto e rendere la convenzione operativa". 

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