Eccezionale partecipazione di pubblico alla 259.ma edizione della processione del Monte, svoltasi domenica 4 maggio a Triora. Centinaia di persone sono convenute da pressoché tutti i paesi e villaggi dell’alta valle Argentina. Numerosi sono giunti anche dalle località costiere: si è trattato per lo più di oriundi della vallata, costretti ad emigrare, che hanno conservato nel cuore un posto per le tradizioni.
Quella “del Monte” è una di queste e risale al lontano 1756 quando il parlamento locale, in ringraziamento per la liberazione dei campi dai bruchi che devastavano il raccolto, deliberava di recarsi annualmente in penitenza sull’altura sovrastante il fortino, dal 1870 adibito a cimitero. Giovani e meno giovani hanno trasportato il pesantissimo gruppo statuario della Madonna della Misericordia, eseguito nel 1841 dallo scultore genovese Paolo Olivari; la Vergine reca con sé numerosi oggetti aurei, testimonianze di fede ed una custodia contenente i cognomi delle famiglie dell’alta valle Argentina, cioè dei comuni di Triora e Molini di Triora.
Più anziani erano i trasportatori della croce nera; alcuni l’hanno portata per la prima volta anche cinquant’anni fa. Pur con qualche acciacco, i pieni nudi, il saio nero ed il cappuccio sul capo, hanno mostrato un invidiabile entusiasmo. Anche coloro che si sono issati sulle spalle il trecentesco crocifisso ligneo avevano sul viso i segni dell’età. Agli “storici” portatori se ne sono aggiunti altri più giovani, piuttosto numerosi e pieni di entusiasmo.
Tutto è stato perfetto. Il parroco di Triora, don Anton Robu è stato veramente impeccabile; dopo la celebrazione della Santa Messa nella Collegiata, non ha fatto che intonare preghiere ed inni verso il Cielo. Sul monte ha poi recitato i salmi di rito, con il consueto esorcismo verso gli insetti nocivi e la successiva benedizione delle campagne, oggi purtroppo desolatamente abbandonate. Erano presenti anche molti bambini, alcuni dei quali, dopo aver servito la messa come chierichetti, hanno accompagnato il parroco sul monte. Numerosi fotografi hanno immortalato questa eccezionale ricorrenza. Particolarmente felici i confratelli della Buona Morte, che si sono occupati dell’organizzazione.