Questi i lavori del Consiglio regionale ligure nella seduta odierna.
Incontro con comitato salvaguardia ambiente territorio e tradizioni. Durante la sospensione della seduta si è tenuto un incontro fra i capigruppo, l’assessore all'Ambiente Renata Briano e il comitato salvaguardia ambiente territorio e tradizioni di Sestri Levante, Moneglia, Casarza Ligure, Castiglione chivarese. Alla riunione – presieduta su mandato del presidente del Consiglio regionale Michele Boffa dal consigliere segretario Francesco Bruzzone - hanno partecipato anche i consiglieri Roberto Bagnasco (FI), Ezio Chiesa (gruppo Misto – Liguria Viva), Gino Garibaldi (Ndc), Alberto Marsella Marsella (Diritti e libertà), Edoardo Rixi (Lega Nord Liguria-Padania) , Aldo Siri (Liste civiche per Biasotti presidente). Fra i rappresentanti del comitato erano presenti alcuni sindaci che indossavano la fascia tricolore. Il comitato contesta l’istituzione di un’oasi faunistica fra Punta Manara e punta Baffe. In particolare protestava per il fatto che per la sua creazione, prevista dal piano faunistico della Provincia di Genova, non siano stato tenuto nel debito conto il parerere dei sindaci e degli abitanti. Secondo alcuni degli intervenuti l’istituzione dell’oasi porrebbe ulteriori limiti all’attività venatoria e non aiuterebbe lo sviluppo del turismo nella zona. L’assessore Briano ha comunicato che domani si terrà una riunione con l’amministrazione provinciale per esaminare la questione e ha affermato che l’istituzione dell’oasi non limita l’esercizio della caccia.
Apt, incontro con azienda e sindacati
Sempre durante la sospensione della seduta si è tenuto un incontro sulla difficile situazione dell’Apt, l’azienda trasporti genovese fra la Giunta i rappresentanti sindacali e quelli dell’azienda. All’incontro hanno partecipato gli assessori ai trasporti e alle politiche attive del lavoro Giovanni Enrico Vesco, e alle infrastrutture Raffaella Paita. Al termine della riunione l’assessore Vesco ha giudicato l’incontro utile per arrivare ad una soluzione che salvi l’azienda. Vesco ha però anche lamentato la mancata partecipazione dei Comuni che detengono partecipazioni azionarie il cui contributo anche finanziario per il risanamento ha definito essenziale.
Rally di Sanremo
Marco Scajola (FI) ha presentato un’interrogazione sottoscritta anche da Gino Garibaldi e Matteo Rosso in cui ha chiesto alla giunta quale sarà il contributo economico della Regione adeguato per sostenere il “Rally di Sanremo” «Si tratta di una manifestazione molto apprezzata e conosciuta non solo a livello locale ma anche regionale e nazionale – ha detto Scajola - una risorsa turistica e di immagine straordinaria per la promozione e la valorizzazione della Liguria nel mondo». Scajola ha denunciato: «Su questi temi la Regione Liguria è ferma. Questo evento non viene seguito solo dagli appassionati di motori e deve essere sfruttato maggiormente: non dimentichiamo che la concorrenza è spietata e ci sono paesi che hanno offerto condizioni migliori di quelle che offriamo noi. Continuando così rischiamo perdere un grande evento».
Per la giunta ha risposto l’assessore allo sport Matteo Rossi. «Iniziative come il rally di Sanremo sono importanti per destagionalizzare il turismo ligure. Non dimentichiamo il nostro slogan: “La Liguria è una palestra a cielo aperto”. Come amministrazione abbiamo contribuito alla sua organizzazione con 7500 euro. Contributi analoghi abbiamo assegnato ad altre iniziative e manifestazioni storiche come il Giro d’Italia e il test mach della nazionale di rugby. In futuro cercheremo di implementare il capitolo di spesa a favore delle manifestazioni sportive ma, visto lo stato della finanza pubblica, deve essere chiaro che abbiamo bisogno di contributi più numerosi possibile. Per questo abbiamo aperto un tavolo con le associazioni economiche sottolineando che è interesse di tutti trovare forme di sostegno per salvaguardare iniziative come il rally di Sanremo o il Giro dell’Appennino che consentono di far conoscere meglio la Liguria».
Marco Scajola ha ribattuto: «Ringrazio l’assessore per la disponibilità, ma non posso dirmi soddisfatto. Se era per dare 7500 euro, sarebbe stato meglio non dare nulla. E’ vero che la finanza pubblica ha dei problemi, però le altre regioni investono molto di più in queste manifestazioni. Non si deve dimenticare che lo sport può essere un volano per il turismo e per l’economia».
Situazione Cantieri Rodriguez di Pietra Ligure
Maurizio Torterolo (Lega Nord Liguria Padania) ha presentato un’interrogazione, sottoscritta anche dal collega di gruppo Francesco Bruzzone sulla situazione del cantiere Rodriguez di Pietra ligure. Torterolo ha rilevato che la cantieristica nella città del Ponente ligure ha sempre svolto un ruolo molto importante e di ampie ricadute sul territorio fino a raggiungere negli anni ’70 i mille addetti diretti negli allora Cantieri del Mediterraneo. Oggi i dipendenti dell’azienda vivono in un costante clima di tensione e preoccupazione, alla luce delle recenti dichiarazioni della proprietà che ha annunciato di voler trasferire i 15 operai del sito pietrese a Sarzana. «L’assemblea dei lavoratori ha ribadito il proprio no al trasferimento visto che lo spostamento a Sarzana significherebbe la chiusura definitiva dello stabilimento di Pietra Ligure – ha spiegato –e, se in futuro una nuova proprietà dovesse riaprire il cantiere pietrese, gli operai perderebbero i propri diritti e, anziché il loro reinserimento, la proprietà potrebbe optare per l’assunzione di altri lavoratori. L’ipotesi del trasferimento si sta sviluppando in un clima già gravato da altri problemi come il ritardo dei pagamenti della cassa integrazione. I lavoratori rischiano di restare senza cassa né contributi, con questa idea del trasferimento che è stata presentata». Torterolo ha rilevato che la Regione ha dato semaforo rosso sui cantieri scuola – lavoro e che il progetto di rivalutazione delle aree dei cantieri, oltre che dei cantieri stessi, potrebbe rappresentare per Pietra Ligure un’occasione di sviluppo e di riattivazione del volano economico.
Per la giunta ha risposto l’assessore al lavoro Giovanni Vesco: «Questa vertenza è molto complicata. Purtroppo nel corso di questi anni il sostegno degli ammortizzatori sociali non ha coinciso con le opere dell’impresa e con il piano della costa. La tensione fra i lavoratori è molta anche perché la cassa integrazione in deroga ha grosse difficoltà ad essere percepita dai lavoratori. In pratica ad oggi siamo ancora fermi al pagamento della mensilità di luglio. La notizia è che da un’attenta valutazione si è trovato il modo di garantire la cassa integrazione straordinaria. La settimana scorsa si è raggiunto un accordo che complessivamente ha ricevuto il giudizio positivo di tutti i lavoratori tranne due. L’accordo sottoscritto garantisce ai lavoratori 2 anni di cassa integrazione straordinaria. C’è anche un accordo sulla mobilità volontaria che verrà economicamente sostenuta dall’azienda conseguentemente è venuta meno l’ipotesi di un trasferimento in massa nel sito Intermarine di Sarzana. Contemporaneamente sono statu riattivati i cantieri scuola - lavoro che saranno finanziati con dei residui».
Maurizio Torterolo ha ribadito la sua preoccupazione: «Di fatto nel giro di due anni un dipendente su tre lascerà l’azienda o il lavoro. Un danno enorme per l’economia di Pietra Ligure. L’intervento della Regione deve essere più tempestivo. Da parte nostra, anche se siamo all’opposizione, c’è la piena disponibilità a concordare azioni».
Sostenere le Pubbliche Assistenze.
Convenzione con ministero e autostrade
All’unanimità è stata approvata la mozione, primo firmatario Matteo Rosso (FI) e sottoscritta anche Marco Melgrati, Marco Scajola, Roberto Bagnasco, Roberta Gasco, Luigi Morgillo di FI, Franco Rocca, Alessio Saso e Gino Garibaldi di Ncd che impegna la giunta a “ad attivare una convenzione con Autostrade e il ministero competente per sostenere, dal punto di vista finanziario, le Pubbliche Assistenze in servizio e a riferire al Consiglio regionale entro fine del mese di aprile”.
Nel documento illustrata da Matteo Rosso si ricorda che “le nuove disposizioni della ASL 3 limitano fortemente ai medici di famiglia la facoltà di rilasciare autorizzazione al trasporto, soprattutto per gli anziani, per visite presso gli ospedali della provincia: per ridurre le spese della sanità la Regione, infatti, ha permesso ai medici di rilasciare solo richieste per pazienti allettati, oncologici e dializzati”. Secondo i firmatari i trasporti ora, non più pagati dalla Asl 3, hanno avuto un impatto non trascurabile sui cittadini e molte Pubbliche assistenze, nonostante le nuove disposizioni, continuano ad erogare un servizio necessario, non facendosi pagare ma chiedendo un contributo ai cittadini. Nel documento si ricorda che le Pubbliche Assistenze pagano il pedaggio autostradale (ad esempio, la Croce Verde di Busalla spende annualmente 5 o 6 mila euro) e si ipotizza che “le Pubbliche Assistenze che prestano il primo soccorso non sopravvivrebbero se non avessero l’entrata dei rimborsi chilometrici per i trasporti programmati, che sono stati tagliati del 40% oltre al fatto che il rimborso del carburante rimborsato è bloccato ai prezzi del 2010”.
Matteo Rosso ha auspicato il consenso unanime alla mozione: «Le spese di trasporto incidono pesantemente sul reddito di tanti anziani che talvolta proprio non si possono permettere certi costi specie se le terapie di cui necessitano sono quotidiane. Occorre mettere ordine in un sistema, quello sanitario, decisamente caotico sostenendo almeno le spese di trasporto a carico del paziente. La Regione Liguria deve stipulare un accordo con autostrade per rendere gratuito il pedaggio delle pubbliche assistenze. Senza esagerare con la manica larga, come forse accadeva qualche volta, ma evitando che situazioni assurde come quelle di un bambino paziente oncologico che doveva spendere migliaia di euro l’anno di trasporto».
Edoardo Rixi (Lega Nord - Liguria Padania) ha ricordato che la questione è stata aggravata dai guai della Fondazione Carige che prima provvedeva a finanziare il sistema delle pubbliche assistenze che oggi si trova in una situazione di sempre maggiore precarietà. Per ridurre i costi sanitari si sono accentrati i servizi, incrementando però lo spostamento dei pazienti. Tutti fatti che oggi si scaricano sui cittadini. Il rischio è che molti anziani rinuncino alle cure perché non se le possono permettere. Dobbiamo affrontare il problema nella commissione competente».
Antonino Miceli (Pd)j ha annunciato il voto favorevole del suo gruppo: «Il tema ha una sua rilevanza perché il ruolo delle pubbliche assistenze e del volontariato è fondamentale. La contrazione delle risorse disponibili ha portato ricadute significative, e in alcuni casi particolarmente gravi, sui bilanci delle Pubbliche assistenze, già segnati da un quadro generale di contrazione delle risorse e rischia di disincentivare tanti volontari dal dare il proprio contributo».
Aldo Siri (Liste Biasotti) ha ribadito la necessità di riconoscere il valore pubbliche assistenze e del contributo che danno soprattutto alla popolazione anziana. Le pubbliche assistenze sono state già colpite dal taglio dei rimborsi chilometrici il cui valore per altro è riferito al 2010 e non tiene conto degli aumenti che si sono verificati in questi anni. Occorre arrivare ad una esenzione per loro del pagamento delle autostrade».
Francesco Bruzzone (Lega Nord Liguria Padania) ha aggiunto: «Il ruolo del volontariato è fondamentale, senza i volontari le pubbliche assistenze non sopravvivrebbero, ma il volontariato dal solo non può sussistere. Ormai è facile riscontrare fra i volontari un sentimento di delusione per le condizioni in cui sono lasciati. Una delusione che può portare ad un reflusso e a una crisi pericolosa per tutti».
Marco Melgrati (FI) «In Liguria nelle pubbliche assistenze abbiamo circa 8000 volontari che si sostituiscono al pubblico che dovrebbe fornire questo servizio di vitale importanza. E’ paradossale che le società autostradali facciano pagare il pedaggio alle ambulanze. Non credo rischino il fallimento per qualche viaggio gratuito».
Raffaella Della Bianca (Gruppo Misto – riformisti italiani) ha affermato: «C’è la necessità di un piano di riordino del piano di trasporto sanitario regionale. Occorre aprire un ragionamento più vasto su come si deve organizzare smantellando alcuni riti politici e il rapporto stretto fra la politica e le associazioni di volontariato. Un rapporto spesso clientelare in senso buono, ma pur sempre clientelare. Occorre mettere a gara certi servizi anche per garantire standard qualitativi per i malati migliori e più uniformi sia per quanto riguarda la professionalità del servizio erogato che la qualità dei mezzi. E’ necessario una formazione di questi volontari, è fondamentale la manutenzione e la pulizia dei mezzi. Ogni quanto vengono lavate e disinfettate le ambulanze? Non ci si può sempre affidare al buonismo. Certi parametri oggi i cittadini li possono e li devono pretendere».
Ezio Chiesa (Gruppo Misto) ha ringraziato i colleghi di minoranza per aver presentato la mozione e i tanti volontari che ogni giorno donano il loro tempo libero».
Claudio Montaldo ha ricordato che le tariffe per i trasporti sanitari sono già agevolate, che il soccorso e i servizi emergenza sono già garantiti gratuitamente e che il pedaggio autostradale in condizioni di emergenza è già gratuito. «La Regione stanzia ogni anno 30 milioni per il rimborso dei costi sostenuti per il soccorso dializzati e per il trasporto sanitario ordinario. Il sistema è coperto in misura molto importante dal servizio sanitario regionale rispettando i livelli essenziali di assistenza. Paghiamo integralmente il trasporto di emergenza, quello per i dializzati e per le persone che non deambulano o che hanno patologie oncologiche. Nei controlli effettuati dalle Asl vi può essere stato qualche eccesso restrittivo e anche qualche eccesso rigorismo e interpretazioni risibili. E’ anche vero però che abbiamo abolito un po’ di disordine e qualche abuso. E’ indubbio che la riduzione delle entrate ha creato problemi alle pubbliche assistenze. Dobbiamo stare attenti perché è in corso una irruzione commerciale nel settore del soccorso e il trasporto sanitario sta diventando un business con qualche infiltrazione della criminalità organizzata. Va difeso il ruolo del volontariato, un volontariato che però deve organizzarsi meglio uscendo da una logica di parcellizzazione che non funziona più. Abbiamo la spada di Damocle frutto del ricorso alla Corte di giustizia europea di una azienda contro un’associazione di volontariato, ricorso che potrebbe dare luogo ad una sentenza che ci potrebbe obbligare a ricorrere al mercato in tutti i casi approntando apposite gare. Per questo il settore delle pubbliche assistenze deve accrescere la qualità del servizio a costi più contenuti rispetto a quelli di mercato garantendo sicurezza e tutela igienico sanitaria. Per parte nostra è piena la volontà difendere le convenzioni sul pedaggio autostradale».
Alessio Saso (Ncd) ha confermato il pieno assenso del Nuovo centro destra sugli obiettivi della mozione: «Il ruolo pubbliche assistenze è lodevole. I costi delle autostrade, in questa situazione rischiano di andare a detrimento della manutenzione e degli standard qualitativi con il grave danno per i cittadini e i pazienti colpiti nelle loro esigenze più basilari. L’approvazione della mozione dimostra quanto importante sia avere obiettivi da tutti condivisi».
L’assessore alle infrastrutture Raffaella Paita ha detto: «La mozione rafforza le iniziative che la Regione sta già stiamo portando a livello locale e nazionale. Oggi la nostra controparte non sono più solo le aziende autostradali o l’Anas ma il ministero che stipula le concessioni. E’ lui che deve stabilire norme uguali per tutti»
Piaggio Areo
All’unanimità sono stati approvati due ordine del giorno sottoscritti da consiglieri di tutti i gruppi sulla difficile situazione di Piaggio Aereo. Nel primo, sottoscritto da Raffaella Della Bianca (Gruppo Misto – riformisti italiani) si impegna la giunta a chiedere entro la fine del mese un incontro con il governo e tramite il ministro della Difesa Roberta Pinotti, valutare le possibili soluzioni di salvataggio e il futuro dell’azienda. Il documento sottolinea che la chiusura dello stabilimento sarebbe una grave perdita intermini economici per il nostro territorio e un colpo deciso all’occupazione visto che rischiano il posto circa 500 lavoratori. Il secondo ordine del giorno , primo firmatario Antonino Oliveri (Pd) impegna la giunta ad “intraprendere un’urgente iniziativa nei confronti del governo per costituire un tavolo confronto fra i ministeri dello sviluppo economico e della Difesa, la Regione Liguria, il sindacato e la proprietà al fine di determinare una solida prospettiva industriale per l’azienda, con l’obiettivo di salvaguardare l’occupazione e la presenza della Piaggio a Sestri Ponente, confermando gli investimenti necessari al completamento dello stabilimento di Villanova d’Albenga”.