Politica - 11 dicembre 2013, 08:01

Imperia: il commento de 'La Talpa e l'Orologio' sulle manifestazioni di questi giorni in città

"Una novità, da questa città sonnolenta, borghese, tranquilla, l'abbiamo vista. Un territorio distrutto dalla crisi, con tutte le progettualità di espansione fallite, senza più né sogni, né tranquillità, sta ribollendo".

"Una novità, da questa città sonnolenta, borghese, tranquilla, l'abbiamo vista. Un territorio distrutto dalla crisi, con tutte le progettualità di espansione fallite, senza più né sogni, né tranquillità, sta ribollendo. Lunedì mattina un corteo eterogeneo, senza categorie di sorta, comunque immenso, era in piazza. Disoccupati, lavoratori, alcuni studenti, proprietari di piccole imprese, commercianti e gente distrutta dalla crisi. Nuova povertà e denaro eroso. Situazioni da analizzare, da capire. Noi eravamo lì e abbiamo solidarizzato con quella massa inconsueta di persone in difficoltà, arrabbiate e deluse dal sistema".

Lo scrive il direttivo del centro sociale di Imperia 'La Talpa e l'Orologio', in relazione alle manifestazioni di questi giorni nel capoluogo. "Finito il corteo - prosegue - la situazione ha iniziato ad intorbidirsi. Le piazze ed i blocchi, erosi nel numero - non abbiamo timore di dire quello che abbiamo visto - sono state coordinate dalle forze dell'ordine. Abbiamo visto un'enormità di plotoni comparire e scomparire ad hoc. Stazioni bloccate per ore da poche decine di persone con il consenso della forza pubblica, azioni per le quali studenti ed operai sono stati sempre avversati duramente. Blocchi, fatti a volte da soli 5 o 6 manifestanti, inspiegabilmente tollerati da polizia e carabinieri. Un stuolo di facce mai viste, venute da fuori, a dirigere le piazze. Tensioni continue tra popolo bloccato e popolo bloccante. Presidi sciolti per magia da paroline di agenti sussurrate all'orecchio giusto nel momento magico. Decine di testimonianze dirette 'mi ha chiamato un amico carabiniere e mi ha detto di chiudere', in luoghi della città dove non erano presenti manifestanti. La presenza di Scullino e di alcuni amici nei presidi non ci conforta. La voglia e la sperimentazione scientifica di non gestire o gestire scientemente, secondo disegni ancora scuri, la piazza in modo imprevedibile è ormai chiara. E, in ultimo, durante il secondo giorno, la presenza massiccia di fascisti venuta da fuori spezza tutti i ragionamenti   fatti fino ad ora. La città, a questo punto della manifestazione, è in preda a caos, isteria e paura, elementi inoculati nel calderone con fine abilità. La città è furibonda e fuori di sé, e non stiamo parlando dei manifestanti".

"Noi partiamo dal presupposto che una rivoluzione - termina la 'Talpa' quando è spontanea e tenta fortemente di forzare il sistema, viene repressa e ostacolata dal sistema stesso, sopratutto da quelle persone (denominate forze dell'ordine) pagate e che hanno giurato di garantire lo status quo. Non ci risultano rivoluzioni appoggiate e strumentalizzate dalla forza pubblica, a parte quella degli anni '20. Alla DIAZ i caschi li avevate ben allacciati. Abbiamo una memoria di ferro  e tanta voglia di stare in campana".