Politica - 21 novembre 2013, 12:24

'Tira e molla' sul calendario venatorio: la Provincia andrà dal Prefetto per cercare una soluzione

Assessori e Consiglieri appassionati di caccia non ci stanno alle insinuazioni degli ambientalisti e sottolineano l'importanza della caccia proprio sul piano ambientale.

Consiglieri ed Assessori Provinciali di Imperia, uniti per dire un secco 'no' alla querelle che da tempo si porta avanti nei confronti della caccia. Già nei giorni scorsi si erano schierati i Consiglieri Regionali, che hanno anche presentato le loro rimostranze al Governo centrale, visto che la legislazione in merito è proprio di competenza delle Regioni. Ora sono gli Amministratori della nostra provincia a 'scendere in campo' ed a schierarsi dalla parte dei cacciatori.

Gli Assessori Paolo Leuzzi ed Alberto Bellotti, insieme ai Consiglieri Angelo Alberti, Mauro Lanteri e Gianstefano Orengo, hanno chiaramente espresso il loro parere su questo 'tira e molla' tra sentenze del Tar e del Consiglio di Stato, a cui si appellano alternativamente le associazioni ambientaliste locali. "Abbiamo deciso di chiedere un incontro al Prefetto - ha detto l'Assessore alla Caccia, Paolo Leuzzi - per avere un contatto con il rappresentante dello Stato nella nostra Provincia. Non vogliamo organizzare manifestazioni o cortei, vista la 'caccia alle streghe' in atto contro gli appassionati del settore. Vogliamo andare dal Prefetto per capire se si possono apportare modifiche alla Legge, con il supporto prefettizio. I cacciatori, voglio ricordarlo a tutti ambientalisti compresi, aiutano notevolmente al mantenimento del territorio ed al potenziamento dell'entroterra, vista la loro costante presenza. La caccia, tra l'altro ci aiuta anche dal punto di vista turistico, in particolare per l'entroterra che potrebbe vedere vanificato un indotto che è stato creato proprio dalla caccia e dai cacciatori. Gli ambientalisti devono capire che la caccia non è distruzione ma mantenimento".

Sulla stessa lunghezza d'onda Gianstefano Orengo: "Ci siamo riuniti con il supporto dell'Assessore, insieme ai Consiglieri Provinciali che praticano la caccia. Siamo stati lesi nei diritti fondamentali visto che non c'è più certezza del diritto. I cacciatori hanno pagato tutto e sono in regola con le legislazioni mentre il comportamento delle associazioni ambientaliste non è ideale e consono alle necessità. Prendono tutto questo a pretesto per danneggiare i cacciatori e limitare l'attività, ben sapendo che i veri ambientalisti vivono sul territorio. Proprio la stragrande maggioranza dei cacciatori vive nell'entroterra e lo conoscono meglio degli ambientalisti che arrivano dalla città. Gli ambientalisti devono capire che un entroterra 'morto' non serve a nulla ed a nessuno ed i cacciatori vanno rispettati. La maggiorparte di loro lavorano in agricoltura e la caccia è importante anche dal punto di vista sociale. Non bisogna fare stupide ripicche".

Carlo Alessi