E’ un’onda lunga che parte dalla Provincia e arriva in Regione. O viceversa. Un intreccio politico difficile da sbrogliare, con movimenti repentini al confine tra centro-destra e centro-sinistra senza soluzione di continuità. Il contesto nazionale si ripercuote, inevitabilmente, anche sui piani inferiori della piramide del potere.
Sono queste ore calde per il rimpasto in Provincia di Imperia. A tenere banco, in prima linea, sempre il gruppo degli “Uniti”: si cerca l’accordo sui nomi dei ‘tecnici’ per i posti da assessore da sottoporre al Presidente Sappa. Stando ai rumors delle ultime ore, le due figure sui cui si è focalizzata l’attenzione del gruppom che fa riferimento a Marco Greco, sarebbero riconducibili a due specifici ambiti: entroterra e turismo. Si tratterebbe di personalità con maturata esperienza nella ‘cosa pubblica’.
Il retroscena, il valzer tra centro-destra e centro-sinistra: in molti, in questi giorni, si sono chiesti il motivo del passo indietro del gruppo degli ‘Uniti’ che aveva fatto saltare il banco della Provincia. Proviamo a ricostruire l’antefatto. Le condizioni poste dagli ‘Uniti’ parevano non negoziabili, quasi non accettabili da Sappa, segno questo di una rottura ormai insanabile. Ma alla fine, un po’ a sorpresa, la maggioranza si è compattata. L’episodio non sembra però circoscritto. Anzi è destinato ad avere strascichi significativi sotto il profilo politico. Da Genova, negli ultimi giorni, sono affiorati malumori e diversi esponenti democratici hanno cominciato a storcere il naso per l’incontro in Regione del gruppo degli ‘Uniti’ con il governatore Burlando. Da indiscrezioni è inoltre trapelato che, pochi giorni prima della scadenza del ritiro delle dimissioni di Sappa, si sarebbe tenuto un incontro tra alcuni emissari di Burlando e una rappresentanza degli ‘Uniti’. L’esito del vertice? Sotto certi aspetti paradossale: ritornare a sostenere l’amministrazione Sappa. Questa volta però da una posizione forte. Sul tavolo dell’amministrazione Sappa, infatti, a stretto giro, ci saranno pratiche delicate e difficile da gestire: Rifiuti, Trasporto Pubblico Locale, con la difficile partita della RT, e infine il Bilancio. Lo schema delineato – sospettano correnti azzurre – è quello di fare pressing ravvicinato, “una sorta di lacerazione dall’interno”, per spingere anche sul fronte delle nomine in Fondazione Carige e all’Autostrada dei Fiori.
Il contatto degli ‘Uniti’ con il centro-sinistra, si diceva, quali margini avrebbe? Ed è qui che nascono i “mal di pancia” di esponenti del Pd ligure: alla base di questa sorta di trattativa ci sarebbero posizioni in società partecipate, anche fuori Provincia, dove il centro-sinistra è ben radicato. E ancora, se la legge elettorale dovesse essere mantenuta, avere garanzie affinché nel listino della prossima tornata elettorale siano inseriti propri candidati.