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Politica | 08 ottobre 2013, 11:55

Gli Europarlamentari del Gruppo 'S& D', Luigi Cofferati e Minodora Cliveti, romena, invitati dal Pd sanremese a parlare di Europa

L’incontro si terrà la sera di Venerdì diciotto Ottobre nel teatrino della Federazione Operaia.

Gli Europarlamentari del Gruppo 'S& D', Luigi Cofferati e Minodora Cliveti, romena, invitati dal Pd sanremese a parlare di Europa

Si parlerà di Europa, o per meglio dire dell’Europa che vuole la sinistra democratica del Vecchio continente, all’incontro, organizzato dalla federazione sanremese del Partito Democratico, che si terrà nella serata di venerdì diciotto Ottobre, con inizio alle ore ventuno, presso il Teatrino della Federazione Operaia di Via Corradi nella città dei fiori.

"'L’Europa che vogliamo' sarà l’occasione per parlare di lavoro e di diritti, di ciò che l’Europa ha già fatto e di tutto quello che deve ancora fare perché sia finalmente la casa di tutte le nostre comunità”, sottolineano alla Federazione sanremese del Partito Democratico di Piazza Colombo. Parteciperanno come invitati speciali gli europarlamentari del gruppo “ Alleanza Progressista dei Socialisti & Democratici” Sergio Cofferati, del Partito Democratico”, e Minodora Cliveti, romena del Partito Socialdemocratico. Cofferati non ha certo bisogno di presentazioni: Sessantacinquenne cremonese, vive ora a Genova ed è europarlamentare eletto nella circoscrizione Italia Nord- Ovest cui appartiene pure la Liguria. A Bruxelles ricopre l’incarico di membro della Commissione Mercato Interno e Protezione Consumatori e della Commissione Occupazione e Affari Sociali anche a causa della sua notevole esperienza in materia sociale. E’stato a lungo, infatti, negli anni ottanta Segretario generale della Cgil prima di venire eletto, in quota ai Democratici di Sinistra, Sindaco di Bologna “ la rossa”. Dal duemilasette fa parte della Direzione nazionale del Partito Democratico  nel cui seno è stato eletto, gli europarlamentari vengono ancora eletti mantenendo quindi un costante rapporto diretto con l’elettorato, all’emiciclo europeo. Minodora Cliveti è invece una politica romena che, dai tempi della rivoluzione anti- comunista del 1989 fa parte del Partito social- democratico oggi al governo in Romania. Proviene dal collegio di Bacau cioè da una delle province che maggiormente offrono opportunità d’investimento alle imprese italiane che spesso delocalizzano alcune parti della produzione nella Nazione danubiana. A Bruxelles fa parte della Commissione per l'occupazione e gli affari sociali nonché della delegazione alla commissione di cooperazione parlamentare UE-Moldova, cioè la Nazione nata dalle ceneri dell’ex Unione Sovietica che sino al 1947 era sottoposta alla sovranità di Bucarest. E’ molto impegnata in Europa non solamente nel far approvare misure contro la disoccupazione, specialmente giovanile, che nei Paesi dell’Europa meridionale, comprese dunque Italia e Romania, sta assumendo proporzioni da vera emergenza sociale ma pure nella repressione di ogni forma di discriminazione, legata al genere od alla nazionalità, sui luoghi di lavoro.

“L’affermazione del principio di uguaglianza nel trattamento economico per il medesimo lavoro o per lavori di uguale consistenza è cruciale per l’eguaglianza di genere e sesso, tenendo a mente che gli effetti negativi della discriminazione femminile sui luoghi di lavoro hanno poi un’innegabile ripercussione sui trattamenti pensionistici delle donne che solitamente sono minori di quelli riservati ai colleghi maschi in ragione del 39%”, ha sottolineato la parlamentare romena. Un’Unione europea come Patria del riconoscimento di condizioni umane di lavoro, dove ogni sorta di sfruttamento sia bandito e che, soprattutto, per rialzarsi, specialmente nel suo quadrante meridionale e mediterraneo, dalla più grave crisi economica mai patita dall’epoca dei Trattati di Roma che ne sancirono la nascita non deve guardare agli interessi di pochi, i banchieri, non deve solamente strizzare l’occhiolino alle rigidità delle politiche legate al totem del “ pareggio di bilancio” ma è necessario che implementala propria grande ed impareggiabile tradizione manifatturiera, fonte di creazione di occasioni di lavoro, senza appaltarla a Paesi terzi ove, purtroppo, i sacrosanti diritti della persona sui luoghi di lavoro spesso non vengono riconosciuti. La Cliveti, poi, quel giorno a Sanremo avrà l’occasione di incontrare molti suoi connazionali che nell’Imperiese sono emigrati in cerca, per l’appunto di migliori condizioni contrattuali rispetto a quelle che avevano nella madrepatria. I romeni, infatti, in zona sono la seconda comunità di immigrati più numerosa dopo i marocchini. Con il loro lavoro non solamente contribuiscono al Prodotto Interno Lordo italiano ma anche al progresso dell’Unione europea, confederazione di Stati di cui fanno parte sia Italia che Romania.   

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