Fare per Fermare il Declino Comitato Imperia interviene con alcune puntualizzazioni in relazione alle dichiarazioni del coordinatore imperiese del PDL.
"Per quanto concerne il porto l'avvio della procedura di concordato non significa automaticamente che concordato ci sarà: la procedura infatti deve passare al vaglio delle votazioni per classi e tra classi di creditori, e solo in quel momento si potrà parlare di concordato in corso; pur non avendo avuto a disposizione il piano di concordato - e quindi esprimendoci solo per congetture ragionevoli - abbiamo motivo di ritenere che non esistano i presupposti economici affinché il concordato si possa perfezionare; aggiungiamo che non siamo affatto convinti che il concordato sia, rispetto al fallimento, di maggior utilità per i cittadini imperiesi: nel concordato infatti spetta all'amministrazione comunale riconoscere un debito, la cui consistenza oggi è perlomeno dubbia, e accollarselo in qualche modo... sono cifre ingenti che andranno comunque sborsate per darle alle banche a fronte di debiti che hanno fatto altri! Certamente un concordato finirebbe per mitigare la posizione pubblica di chi nella vergognosa vicenda ha colpe; i fallimenti sono infatti amplificatori di colpe, portando inevitabilmente all'evidenza del magistrato ogni comportamento dettato da imperizia, incapacità o peggio. Ad ogni buon conto Fare per Fermare il Declino è favorevole a qualunque scelta che, con saggezza ed incisività, permetta il completamento dell'opera con minor danno per la collettività: lasciare il porto incompleto rappresenterebbe il peggior scenario possibile, ed ipotizziamo che un eventuale fallimento semplifichi e abbrevi i tempi di ultimazione del porto, rappresentando di conseguenza la soluzione al minor danno.
Riguardo il progetto 'Dal Parasio al Mare' ci permettiamo di segnalare al Dottor Ranise che sbandierare 'finanziamenti europei' quando su 15 milioni circa di costi la quota a carico della Comunità Europea è di circa un quarto (4 milioni) vuol dire dare enfasi ad informazioni quantomeno imprecise; il resto dei soldi provengono dalle tasche dei cittadini già salassati per pagare progetti assurdi come questo. Degli 11 progetti di cui, fa bene Ranise a ricordarlo, ha responsabilità (politica) la giunta Sappa oltre che quella Strescino, la fetta maggiore, economicamente parlando, la fanno tre opere: ascensori, parcheggio di fianco al Duomo e spostamento del mercato coperto: chieda alla gente comune cosa ne pensa di questi tre progetti!
Circa la presenza in politica della famiglia Scajola a decidere saranno gli elettori. Nonostante l'ex ministro Claudio Scajola sia stato un grande uomo politico per il territorio ligure e non solo imperiese noi di Fare riteniamo che la grave situazione economica e sociale del paese pesi - seppur a diversi gradi di responsabilità - sulla classe politica uscente e che un rinnovamento oggi sia più che mai necessario. Come possiamo noi cittadini imperiesi e italiani pensare ancora di affidare le sorti del nostro Paese a chi ha promesso e non mantenuto (e non importa per quale motivo) un abbassamento della pressione fiscale, un abbassamento del debito pubblico e un aumento occupazionale procurando invece una disoccupazione ai massimi storici, una pressione fiscale che non strozza soltanto famiglie, pensionati e imprese ma anche chi mai volesse investire in Italia".
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