Politica - 12 settembre 2013, 18:24

Imperia: striscione per i 'Marò' strappato di fronte al Comune, Gianfranco Grosso chiede le scuse di Diego Parodi

"A Parodi chiedo le immediate e incondizionate scuse pubbliche al sottoscritto e al mio gruppo di appartenenza per quanto dichiarato".

"Apprendo da Sanremo News che questa notte qualche teppista antidemocratico si è permesso di danneggiare il manifesto appeso da circa un anno e mezzo sulla facciata esterna del Comune di Imperia in solidarietà dei due marò italiani detenuti in India. Apprendo altresì con grande sdegno e indignazione che il capogruppo comunale della lista 'Laboratorio' di Imperia pubblicamente si è permesso illecitamente e senza alcuna concreta motivazione di attribuire tale gesto disdicevole a 'presunti amici' della lista che rappresento in Comune, ovvero 'Imperia Bene Comune'."

Lo scrive Gian Franco Grosso, ex candidato Sindaco ed attuale Consigliere di opposizine di 'Imperia bene Comune'. "Un attacco mediatico di puro sciacallaggio politico e diffamatorio della mia onorabilità e di quella del mio collega Servalli - prosegue - sia come rappresentanti politici di un’istituzione democratica, sia come cittadini onesti e rispettosi delle regole democratiche quale siamo sempre stati e, nel mio caso, anche diffamatorio per la mia pubblica funzione di impiegato di un’amministrazione dello Stato italiano, di cui mi onoro fare parte. Ciò mi comporterà a tutela della mia dignità e probità come persona, oltre che come rappresentante politico del Comune di Imperia, a tutelarmi nelle sedi giudiziarie opportune contro un gravissimo atto di diffamazione a mezzo stampa gratuito e incivile, degno della correttezza personale e politica dimostrata dal suo autore. Ma tale accusa mi obbliga , altresì, a meglio puntualizzare quanto dichiarato dal capogruppo Parodi su Sanremo News, specificando che la richiesta di eliminazione del manifesto a tutela dei marò sulla facciata del Comune di Imperia è stata manifestata in conferenza capigruppo nella data del 1° agosto 2013 (come risulta dai verbali agli atti) dal capogruppo consiliare del Partito Democratico, suo alleato, certamente da me condivisa e supportata per ragioni di opportunità giuridica di rispetto dei trattati internazionali, e che mai il sottoscritto e il mio gruppo ha fatto dichiarazioni pubbliche in tal senso potendo, quindi, influenzare qualsivoglia gesto inconsulto da parte di facinorosi teppisti. Nel condannare nel modo più assoluto comportamenti illeciti e offensivi del decoro pubblico, in maniera altrettanto forte e chiara condanno il comportamento becero e  irresponsabile del capogruppo Diego Parodi, che sicuramente offende il sereno dibattito democratico che spetta ad ogni forza politica in campo e che manifesta apertamente una forma di razzismo politico e populista verso chi democraticamente manifesta opinioni diverse dal suo sentire ideologico".

"A Parodi chiedo le immediate e incondizionate scuse pubbliche al sottoscritto e al mio gruppo di appartenenza per quanto dichiarato - termina Grosso - stigmatizzando che mai nel corso della mia esperienza politica mi era capitato di essere oggetto di una tale squallida e gravissima accusa. Anche quando il confronto con forze politiche a me lontane e opposte è stato rude e serrato si è sempre svolto nella più totale lealtà e civiltà, sia da parte mia che dei miei avversari, consci che il ruolo del Consigliere Comunale va interpretato nel senso più ampio possibile, di amministratore concreto e capace di risolvere problemi specifici e di figura politica in grado di affrontare temi ideali, etici e sociali che permeano la sensibilità del nostro vivere quotidiano".