Eventi - 21 agosto 2013, 07:05

Ventimiglia: proseguono gli appuntamenti della rassegna 'Libri e musica sotto le stelle'

Organizzata dall’Associazione Culturale Liber Theatrum, in collaborazione con la libreria Casella, con il contributo e patrocinio della Commissione Straordinaria del Comune di Ventimiglia e l’ospitalità offerta dall’Università di Genova.

A conferma della grande poliedricità e varietà del calendario quest’anno allestito, che spazia dai libri al teatro, dalla musica e al cinema, appuntamenti praticamente dedicati esclusivamente al mondo del jazz quelli in programma questa settimana nell’ambito della rassegna “Libri (e musica) sotto le stelle” organizzata dall’Associazione Culturale Liber Theatrum, in collaborazione con la libreria Casella, con il contributo e patrocinio della Commissione Straordinaria del Comune di Ventimiglia e l’ospitalità offerta dall’Università di Genova, per la collocazione di quasi tutti gli eventi in calendario, nel sempre più affascinante contesto dei Giardini Botanici Hanbury, in frazione La Mortola.

Si comincia domani alle 18 con l’aperitivo inaugurale (per la prenotazione gratuita ma obbligatoria telefonare al nr. 338 6273449) della bella e importante mostra dal titolo “Chet Baker: l'ultimo chorus le immagini perdute” a cura e con fotografie di Luciano Viotto. A 25 anni dalla scomparsa, sei ritratti inediti dall'ultimo concerto di Chet Baker a Torino, il cui filo conduttore è una frase del grande trombettista: «M'interessa soprattutto arrivare a toccare qualcosa dentro a chi m'ascolta» (Chet Baker, 23 dicembre 1929 - 13 maggio 1988). Attraverso alcune immagini ined.te e un documentario che spiega bene il rapporto con l’Italia e Torino in particolare, si rievocano le sorti e la vicenda umana di un artista come Chet Baker. Artista straordinario nella sua unicità, in grado di coniugare una sofferta poetica ad un lirismo assoluto, il quarto di secolo che ci separa dalla sua morte non ha dissolto l'aura di provvisoria irregolarità che ha accompagnato la sua vita. I ritratti, il documentario e le rarità esposte testimoniano l'essenza della sua statura artistica, nell'intreccio di intensi rapporti umani e la loro intima natura che hanno caratterizzato la sua tormentata esistenza. L'ultimo chorus di Chet Baker in Italia è a Torino, al Teatro Carignano, il 21 aprile 1988, ad un concerto come ospite di Enrico Rava. Le immagini perdute sono state ritrovate dall'autore, Luciano Viotto, nel 2012. La sequenza fotografica ci restituisce idealmente la vita artistica di Chet Baker, dove la passione e la bellezza intrinseca del volto e delle mutevoli espressioni ci conducono all'ultimo ritratto: un volto reclinato che ci spiega bene perché Chet quella sera, rispondendo forse all'ultima intervista italiana, confessa che il mondo del jazz «è un ambiente di persone molto sensibili, ma di troppa sensibilità si muore.».                                                                                 La mostra, che gode del patrocinio del Salone Internazionale del Libro di Torino e del sostegno di Sirea Service di Torino, allestita nei bei locali di Palazzo Hanbury dei Giardini Botanici in Corso Montecarlo 43 in frazione La Mortola di Ventimiglia, resterà aperta sino a domenica con orario 10-18 e sarà visibile ai visitatori muniti di biglietto d'ingresso ai Giardini.

Venerdi sera alle 22, invece, altro eccezionale e interessante appuntamento pensato in una location assolutamente necessaria e perfetta per l’evento: Presso il jazzclub LaMoscaBianca di Lungomare Varaldo, sempre a Ventimiglia, è infatti in programma il reading teatrale-musicale-letterario “Pres, Melodious & Chet” su progetto di Luciano Viotto. Una sorta di improvvisazione meditata sui capitoli del libro di Geoff Dyer “Natura morta con custodia di sax. Storie di jazz” già edito da Instar libri (Torino 1993) e che ora viene riproposto da Einaudi in una nuova edizione. Con un approccio pieno, senza mediazioni, per un libro che sprigiona le "note" di un autore inglese che volutamente non descrive le vite di otto grandi protagonisti come sono state scolpite nella storia del jazz: Lester Young, Thelonious Monk, Bud Powell, Ben Webster, Charles Mingus, Chet Baker, Art Pepper, ma come se le è immaginate proprio lui. Dyer restituisce così alcune istantanee con un originale registro di scrittura, dove i capitoli sono legati tra loro attraverso otto dialoghi diversivi, divertenti e ironici tra Duke Ellington e Harry Carney, il suo autista "baritono", nella voce e nel suono, in viaggio per raggiungere le mete dei loro concerti. Una lettura essenziale, con il pubblico protagonista della scena, seduto ai tavoli di un club di jazz in chiusura dopo una memorabile jam session: una cameriera che deve riordinare tutto, distratta dalle notizie di giornali e riviste e dagli assoli improvvisati di un saxtenore tiratardi. Due i protagonisti attivi del reading: Lucia Cervo la voce recitante e Fiorenzo Pereno al sax tenore.