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Al Direttore | 12 agosto 2013, 13:53

Sanremo: un omaggio a Rock in the Casbah' scritto da Simone Parisi

Sanremo: un omaggio a Rock in the Casbah' scritto da Simone Parisi

 

Di seguito on omaggio a 'Rock in the Casbah' scritto da Simone Parisi.

"Circondato dai bimbi. Occhi scuri che ti guardano, "ma tu suoni ?" "Fanno male i tatuaggi?" Ed io che li pizzico leggero sulle loro braccia scure per simulare l'ago, in realtà li sfioro solo, e mi riempio dei loro occhi neri, bellissimi, leggeri e pieni di ammirazione per quel gioco da grandi. Mi piace pensare che si stiano educando alla musica, alla gioia, alla vita. Il mio cuore in Casbah ha iniziato a riempirsi così. E le parole hanno stentato, perché l'emozione le blocca, perché l'emozione non ha parole, ma viscere, e non la si può raccontare ma solo vivere. Il numero 14: un bambino che diventa grande e aspetta di essere promosso per ricevere il motorino in regalo, quella è l'età. Ed i genitori che lo guardano uscire dal cancello col casco indossato e ben allacciato, gli occhi appena lucidi di entrambi, un poco d'ansia nel vederlo accelerare la prima volta, la sicurezza d'averlo educato bene e poche parole sussurrate "diventa grande!".

Ma i muri delle case rotte non sono grandi da ora, sono casualità, magia, fato, storia. Proteggono e sanno essere unici, sanno essere rifugio e cuore, sanno essere speciali. Bisogna solo approcciare col cuore aperto, pronti a dare tutto, senza remore, perché questo posto parla di noi. In questo numero di crescita e fantasia nessuno si è tirato indietro, tutti hanno messo in gioco la parte migliore di se, tutti hanno condiviso la propria anima, sicuri d'essere protetti da quei muri, e sicuri d'essere grandi per poterlo fare, come il bimbo col motorino. Ho avuto la voce rotta dal pianto nel cominciare, ho condiviso anche io, per la prima volta veramente e l'ho fatto con una persona speciale. Ho pianto, travolto dall'emozione, l'ho visto nascere quel palco, quest'anno l'ho visto montare, crescere, l'ho urlata per 11 anni, l'ho scritta in mille modi, ripetendo le stesse parole quasi ad inscenare una coazione a ripetere: magia, bombe, seconda guerra mondiale, terremoto. Ma dal primo momento ho avuto la sensazione di crescita addosso, ho pensato di dover fare un passo oltre, One Step Beyond, perché : Cambia, Todo Cambia, doveva essere il mio finale, doveva essere la voce di Mercedes Sosa a concludere, ma nessuna voce può coprire il vissuto.

E quel primo giorno vivo, ragazzi che pur di esserci suonano con la spalla rotta tre pezzi soli, iniziare è una cosa enorme ed essere lassù invece che sotto a pogare è una crescita degna del motorino, siete stati promossi Uscite di Sicurezza, ora accelerate sicuri nel traffico, date la precedenza allo stop ed imparate a superare la coda senza invadere l'altra corsia, e ricordate: nulla si distrugge, tutto si trasforma. E gli occhi di Samu di fronte a quel vortice magico, lui dice che solo qui sei carne, sangue e battito, benvenuti Brillantina Sprint, siete cresciuti anche voi, e pure molto. Quegli splendidi musicisti degli AttentionSlap non han cantato una nota, le hanno suonate solo. Linguaggio universale della musica che trascina a prescindere, e la voce del Sax non è da meno a nessun'altra. E spinge. Armonizza. Diverte.Enrico. Quell'artista dal cuore aperto che si chiama Esma, e che pretende che tutti lo aprano, ha del genio leonino che si scuote e riempie l'aria ad ogni gesto del capo, i suoi dread sono luce, le sue parole sono amore, amore per sè innanzi tutto. I video di Erika emozionata suggellano un grande inizio... Con la piazza piena come se si fosse già all'ultima sera.

"Mi voglio sedere sul palco, al bordo di esso" Ramon esordisce rompendo i canoni del palco, vuol confidarsi come lo si fa sulla ChaiseLong dello psicanalista, vuole emozionarsi, emozionare, far battere il tempo della Casbah al ritmo del suo cuore. Vuole suonare "il grande inganno" di fronte a Larry, Raffaele, Enzo, Me, Giancarlo, Valerio, sentori di Ratamacue dalla quale tutto cominciò. L'emozione ha stretto i nostri polsi scaldando il sangue. Grazie Amico. Quella sera che doveva essere battuta dal martello della tempesta come se si fosse ad Asgard e dentro ad un fumetto di Thor invece si placa. Si respira un'unione forte: Primula Nera che chiudono con Ramon stesso, preludio ai Nomoremario, mai così puliti e precisi. Mizuko che diventa padre e lo festeggia con noi. E il garage punk degli Haji. Quella felicità innata che rende tutto leggero e facile, inneggia alla 'nduja di calabrese memoria e finisce come non ti aspetti. Boiler! Diventa una sera unica. Quella senza tempo, senza spazi. Con la quarta parete distrutta sotto i colpi del cuore. Erano mille sul palco.

Eppure eran solo uno, senza l'ego ma solo con l'energia, quella che ti fa sudare gli occhi di piccole gocce d'anima, te li fa restringere come in un abbraccio uguale a quello nel quale hai anche detto Ti Amo. Ed io Ti Amo Rock in the Casbah. E tanto. La sera che segue non pensi che possa andare oltre la precedente. Mi sembrava impossibile... The Fonz ed un pogo sul ritmo Rockabilly ... I Waste Pipes coi quali gioco come un bambino... Basterebbe questo.Lorenzo-Stefano-Davide: 20 anni di Datakill. L'occhio della tigre come se fosse il terzo film di Rocky. Mai così. Una mitragliata Hardcore. Il cuore di tutti. Gente costretta a goderseli, un'attitudine enorme. Il loro più bel concerto, davanti ai ragazzi che han cresciuto loro stessi. Potremmo anche chiudere qui.

Mentre gli elogi di tutti, gli stati nel social network, le parole che raccolgo e con le quali gioco ogni giorno, tutto diventa la testimonianza dell'enormità che si respira quest'anno.Ed il cuore della mia "orchestra". Slavo e Scarro che vengono apposta da Imperia per essere parte della festa e chiuderla, Miky che finalmente scopre di essere brava (cosa che io ho sempre saputo). Danilo che rende il palco enorme e splendido. Audio e luci nuove di pacca, gente che dimostra professionalità, che si diverte davvero, i fotografi: Luca su tutti e lo scatto di Arry che vorremmo qui con noi invece che saperlo acciaccato all'ospedale, Federico che non si ferma di fronte a nulla e che annoda e scioglie il palco come se si trattasse delle stringhe delle scarpe. E su tutti Larry, basta la parola.L'ultimo giorno è semplice gioia. Paletta ed Il Ruvido sembrano nati qui, poi arrivano Gagno, Noize e Flaco, si son nati tutti qui. Cash e I Venus hanno un onore ed onere pazzesco, dovranno essere opening e non solo, dovranno essere il meglio di loro, perché forse opening non lo saranno più tra non molto. Li abbiamo curati e scelti Larry ed io, noi sapevamo, Serena sapeva, ma magari il pubblico no...

Ok missione compiuta. Ok. Energia ed una botta pazzesca, il loro meglio, con il sangue e gli occhiali rotti di Brioche e le mani di tutti al cielo per suggellare un momento grande.I Punkreas giocano, si divertono, godono, ringraziano, incendiano, perfetti. Ruvido incolla tutto come fosse un Sir Lawrence Olivier consumato, la Casbah implode, s'abbraccia, impazzisce di Stage Diving. Mai così bella, che più bella non c'è. E tutti insieme per tutta la notte, star e grupie, fan e fonici, tutti uguali ed ebbri, fino al termine della notte. Perché è di tutti questa parte di mondo, sorretta dall'energia dei bimbi di quell'oratorio bombardato nel 44.

E poi ... Ricordate i fanciulli dell'inizio? Forse nel frattempo non son cresciuti e giocano ancora, non hanno ancora abbandonato le macchinine e le bambole nella cassapanca della soffitta. E forse quei bambini siamo noi, che abbiamo un giocattolo da non abbandonare e far vivere... La casbah.... Stalle vicino, sentila in te. Non farla mai morire, perché è un sogno da vivere ogni volta, col cuore aperto, abbracciando la cosa più preziosa di noi: noi stessi.Mi porto via gli occhi di Federico che mi saluta piangendo, le strette di mano, gli abbracci con Lorenzo, con Davide, con Stefano, il bacio di Betty, mi porto via la felicità di Miky, così bella anche lei che mi vede fermo e mi chiede "Cos'hai?""Nulla Miky, nulla. Me la voglio guardare ancora RockintheCasbah, guardare, godere, e portar via con me così come è ora. Perfetta".

 

Redazione

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