Un nostro lettore, F.C., ci ha scritto in merito alla lettera pubblicata questa mattina dal gruppo d'opposizione del Comune di Vallecrosia:
"Una città ha bisogno di avere una propria identità che la porti giorno per giorno a ottenere e raggiungere i propri obiettivi, che combaciano con quelli dei propri abitanti e di coloro che commercialmente credono nelle potenzialità di Vallecrosia. I risultati che si ottengono sono la conseguenza di ciò che è stato il percorso intrapreso. Il turista ha cambiato nel corso del tempo le proprie esigenze, ovvero non si accontenta più della sola presenza del mare perchè ha una vasta scelta di posti e di mezzi per recarsi ovunque voglia ai medesimi costi. Personalmente sceglierei un luogo dove portare la mia famiglia in vacanza basandomi sulla pulizia e organizzazione della vita urbana, sulle infrastrutture e servizi presenti, sulla presenza di eventi caratteristici, anche non frequenti, legati alla storia del posto e alle proprie radici. Mi spiace constatare che nella mia città è mancata e manca tutt'ora la progettualità a lungo termine, le amministrazioni continuano a condurre a modo proprio basandosi sul proprio ego e sul peso delle proprie scelte che va ad alzare l'indice dei propri votanti e non del benessere della città. Personalmente per una città turistica mi sembra indecoroso sia per la propria immagine sia per i professionisti del settore, assistere a continue sagre senza contesto, personalmente non sono contrario a queste manifestazioni, ma devono essere situate in un contesto che coinvolga tutti i commercianti e che anno dopo anno diventino il simbolo della città. La 'Festa della musica', che indubbiamente ha il proprio peso per quanto riguarda il numero dei partecipanti, ma vista l'importanza data dai nostri amministratori mi chiedo a livello di notorietà e introiti per i commercianti quanto sia positivo rispetto alle risorse impiegate per realizzarla. E inoltre dove volete che conduca questa manifestazione? Quali benefici futuri? Turistici? L'importante non è oggi ma ciò che voglio domani, e una città e le amministrazioni hanno da sempre il dovere di porsi questa domanda. Il problema non è la mancanza dei fuochi d'artificio, ma bensì la mancanza di una linea politica decisionale, azi per lo più assente,come lo è sempre stata 'Noi crediamo in questo progetto... per cui non ci saranno i fuochi d'artificio... il nostro progetto porterà a...'. Continuiamo a non vedere il punto, continuiamo a credere che solo in altre città sia possibile, continuiamo a ripeterci che 'siamo a Vallecrosia', e questo la città che abbiamo davanti ogni giorno è il risultato di queste credenze".