Un nostro lettore ci ha scritto in relazione all'articolo sui 'compratori' delle griffes fasulle:
"L'articolo mi trova sostanzialmente d'accordo: oltre 30 anni fa un giro simile esisteva sulle autoradio rubate ed io mi accontentavo dei modelli modesti che potevo permettermi e sostenevo con amici e conoscenti che non comprare merce rubata era l'unica maniera per ridurre i furti. Sostanzialmente d'accordo con un grosso ma, però! Trovo incompleto nell'articolo, quasi omertoso, non citare però anche l'origine della mercanzia venduta! Io non ho assolutamente conoscenza della provenienza, ma penso di non allontanarmi molto dal vero nel presupporre che i fornitori siano persone con la carta d'identità italiana e magari facenti parte di un giro di malavita organizzata. Un po' come per la droga insomma, massima solidarietà alle forze dell'ordine che hanno le mani legate, qualche arresto di un pusher ogni tanto, ma i grossi spacciatori? Un mesto saluto, stante il mio totale pessimismo per il futuro".