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Politica | 07 agosto 2013, 13:08

Ventimiglia: il punto di Giovanni Ballestra sulla situazione cittadina a due anni dal commissariamento

L'ex consigliere comunale fa sapere che da oggi, insieme ad altre persone, si mette a disposizione "per creare un clima nuovo e più condiviso possibile da imprenditori, giovani, anziani e donne"

Giovanni Ballestra

Giovanni Ballestra

"Sono ormai trascorsi due anni dal commissariamento dell’amministrazione comunale di Ventimiglia e pur riconoscendo l’impegno profuso dalla commissione straordinaria nell’espletare l’attività di ordinaria e straordinaria amministrazione, lo stato di insofferenza della cittadinanza è sempre più evidente. Credo quindi che sia giunto il momento che la politica locale inizi ad occupare quegli spazi che gli sono propri, che si riproponga con il dialogo con progettualità e la ricerca di soluzioni che risolvano gli annosi problemi della città". Ad intervenire è Giovanni Ballestra, ex consigliere comunale di Ventimiglia ed attuale assessore all'Ambiente della Provincia di Imperia.

"Molte sono le partite sospese sul tavolo - continua Ballestra - e se consideriamo la drammaticità del momento sia per l’economia in totale declino sia per la politica in totale confusione, non risulta possibile non pensare di reagire a tale situazione. Il senso di smarrimento e la mancanza di riferimenti sta creando uno stato di insofferenza che presto diventerà ingovernabile. La necessità quindi di incontrarsi, al fine di mettere a disposizione tempo ed intelligenza, a servizio della comunità nell’interesse delle generazioni future ormai è un obbligo. Chiedere il coinvolgimento degli attori maggiormente colpiti da questa situazione, e mi riferisco al mondo dei giovani e delle imprese che stanno pagando un prezzo incalcolabile, causato da una crisi voluta da una schiera di burocrati impazziti da una politica in totale stato di assenza e perdita d’identità. Solo dal territorio può arrivare la cura a questa malattia di cui è affetta la nostra società, non pensiamo che la politica dei piani alti si occupi dei nostri problemi, per loro sono solo sciocchezze.

Mi riferisco alle cose fondamentali delle quali noi tutti abbiamo bisogno. Il lavoro prima di tutto, le infrastrutture necessarie a garantire vivibilità ed accoglienza, quindi parcheggi strade, scuole, asili dignitosi. A noi non interessa il denaro a pioggia, che viene distribuito in progetti che poi rimangono carta straccia, interessa piuttosto la capacità che la politica dovrebbe avere di creare norme semplici che mettano in condizione le persone di investire  e guadagnare da vivere. In questa regione tutto è proibito, super regolamentato tutto vincolato. Insomma non ritengo sia possibile pensare ad una società nella quale la voglia di diventare grandi contrasta drammaticamente con l’incubo di non trovare un’occupazione che dia dignità alla propria esistenza. Occorre ritrovare e ricomporre i riferimenti fondanti, basati sulla famiglia e sui valori di una religione che è stata da sempre punto di riferimento per la società italiana, impegnarsi affinché l’ambizione personale di fare meglio degli altri sia guidata da un codice etico sia nel campo dell’imprenditoria che della politica affinché tutti possano beneficiare delle migliori conoscenze e dei migliori risultati. 

Queste sono le motivazioni di carattere generale per le quali il sottoscritto con un gruppo di persone in continua crescita composto da uomini e donne vogliono proporre a se stessi ed alla nostra città una serie di iniziative finalizzate a risolvere gli annosi problemi di Ventimiglia. Il riappropriarsi degli spazi ferroviari non utilizzati per adibirli a parcheggi ed attività produttive è un leit motiv che ormai deve essere concretizzato, solo quello è la cura per il rilancio di Ventimiglia. Il mercato del venerdì ormai in assoluta decadenza ha la necessità di nuove proposte; le problematiche dei frontalieri vanno affrontate in modo più serio ed organico con una proposta di legge da inserire in un programma elettorale in maniera da istituzionalizzare la questione e non sempre cavalcando in modo estemporaneo il disagio del prossimo. Il patrimonio delle spiagge deve esser messo a servizio per creare lavoro e turismo vero, cosi come il centro storico deve esser volano economico. Creare agevolazioni fiscali per chi investe nel campo del turismo ricettivo per chi garantisce con il commercio un presidio nelle frazioni è socialmente doveroso, proporre una tassazione più equa per la TARES per gli immobili non residenziali deve esser la norma, qui si paga tanto in un appartamento quanto in una cantina o posto auto; l’IMU tra chi decide di metter i propri immobili in affitto, producendo gettito fiscale a vario titolo non può essere penalizzante come per quei soggetti che lasciano negozi o case sfitte per eccessivo egoismo. Proporre una politica sull’ambiente che crei ricchezza e lavoro  e promuova l’aspetto estetico della nostra città. 

Insomma tante sono le partite sul campo e il lavoro da sviluppare, quindi da oggi io insieme ad altre persone mettiamo a disposizione la nostra piccola esperienza il nostro impegno per creare un clima nuovo e più condiviso possibile da imprenditori, giovani, anziani ed un appello particolare al mondo delle donne che a pieno titolo dovranno, da protagoniste, occuparsi della cosa pubblica come previsto dalla nuova legge. 

Vorrei chiudere con due citazioni di illustri personaggi della storia. Una di Catone il quale disse che: 'nessun vento è buono se non si sa in quale porto si vuole andare', e l’esperienza di novità con il grillismo la dice lunga; l’altra di Albert Einstein che disse: 'che un uomo è vecchio quando i rimpianti e i ricordi prevalgono sulle idee e i sogni'. Cerchiamo di fare tesoro di queste frasi correggendo la rotta della nostra società, della nostra morale, del nostro impegno affinché si soddisfino le esigenze della nostra città.

Per fare questo chiediamo che tutte le energie che portano elemento di novità che svecchiano questa politica autoreferenziata si mettano a disposizione per diventare classe dirigente per il futuro e nell’interesse di tutti i ventimigliesi".

C.S.

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