Un nostro lettore, Danilo Occelli, ci ha scritto per dire la sua sul futuro di Sanremo:
“Le scrivo per manifestare il mio sviscerato amore per questa città che trovo splendida in ogni sua piazza ed anfratto; tuttavia non si può non notare come la città sia priva di un seppur minimo controllo del territorio, soprattutto a livello di sicurezza e di rispetto della legalità. Nessuno si poteva aspettare che un'amministrazione di centrodestra potesse instaurare in poco tempo ordine e disciplina, in risposta al buonismo ‘cattocomunista’, fautore dell'autolesionista razzismo al contrario col quale si discriminano i cittadini onesti e autoctoni, rispetto ad una massa di allogeni che non apporta alcun contributo positivo alla città (sfido chiunque a smentirmi). Venendo al sodo, mi accontenterei di vedere un grado maggiore di civiltà ed educazione in Sanremo, da parte di quanti (non sicuramente mendicanti o vu cumpra) non raccolgono le deiezioni dei propri amici a quattro zampe con il risultato di rendere le passeggiate dei più una sorta di slalom tra escrementi vari in ogni luogo della città. Sono certo che questo obbiettivo minimo potrebbe essere facilmente raggiunto con qualche multa e permetterebbe alla città di presentarsi come città dei fiori e non come città delle.... Per l'amministrazione uscente sarebbe un obbiettivo minimo, ma comunque significativo”.