Ben presto dovrebbero tornare anche in Riviera i banchetti dell’Italia dei Valori, che da un mese ha un nuovo Segretario Nazionale e cioè Ignazio Messina dopo aver rischiato seriamente di scomparire dall’orizzonte politico italiano.
Accadrà, come ci segnala Maurizio Ferrara che del partito nato per volontà dell’ex Pm di Tangentopoli Antonio Di Pietro è da dieci anni un convinto militante e per lungo tempo ne è stato pure il Segretario sanremese, tra pochi giorni quando in tutt’Italia verrà lanciata la raccolta firme per approvare una legge di iniziativa popolare per l’abrogazione del gioco d’azzardo nei locali pubblici. In poche parole l’Italia dei Valori vorrebbe tornare alla situazione precedente la liberalizzazione del gioco, ormai in quasi tutti i bar e le tabaccherie si può con una certa facilità tentare l’azzardo e sperperare patrimoni, quando in Italia tale tipologia di attività era in gran parte confinata nelle case da gioco di Sanremo, Venezia, Saint Vincent e Campione d’Italia. “Vorremmo che una nuova legge abrogasse o limitasse fortemente le liberalizzazioni nel settore, operate soprattutto da parte dei governi di centro- destra quando Ministro dell’economia era Giulio Tremonti. Da allora molti osservatori stranieri giudicano la nostra Repubblica non più solamente come fondata sul lavoro ma anche sull’azzardo.
Troppi sono gli specchietti per le allodole tesi come trappole contro gli occhi della povera gente che nell’illusione di poter cambiare il proprio destino con una lauta vincita sperpera quel poco che faticosamente guadagna, facendo precipitare nella disperazione le rispettive famiglie. Si pensi a quanti tra gli incalliti giocatori, ma se il gioco fosse confinato negli appositi Casinò o Kursaal per ragioni psicologiche non lo sarebbero, hanno moglie e figli che trascinano con se nel baratro dei debiti. Non è questo l’unico aspetto negativo dello Stato- biscazziere su grande scala: conferendo la possibilità di giocare molto denaro in un anonimo bar di periferia od in una tabaccheria, infatti, aumentano le possibilità di riciclare denaro di illecita provenienza in quanto solamente nei Casinò i giocatori sono solitamente identificati, senza tacere il fatto che in queste strutture le Forze dell’Ordine girano spesso. Mi chiedo, infine, una cosa: se proposte tendenti ad abrogare slot machine ed altre diavolerie da bar e tabaccherie sono apprezzate da soggetti anche in parte lontani da noi o marcatamente aventi un’ideologia confessionale come la Chiesa Cattolica non è forse perché è questa una misura urgente ed utile per arginare l’impoverimento costante delle classi popolari? “afferma il matuziano Maurizio Ferrara illustrando l’iniziativa.
In caso dovesse, nel futuro, rimanere una situazione di larga diffusione del gioco d’azzardo anche al di fuori dei Casinò, Ferrara chiede, ed assicura che lo farà tutto il circolo sanremese dell’Italia dei Valori, che i guadagni dello Stato-biscazziere debbano obbligatoriamente essere destinati a spese di natura strettamente sociale attraverso la loro redistribuzione ai vari Distretti sociali italiani. A Sanremo, inoltre, tra le 'bianche torrette' di Corso degli Inglesi, ove ha sede la Casa da Gioco ci si augura che presto dai bar e dagli altri locali pubblici queste 'macchinette mangiasoldi' possano essere espulse giacché dalla loro comparsa le presenza di giocatori d’azzardo nelle sale è diminuita.
Sergio Bagnoli
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