"Nel consiglio comunale di ieri sera ho evidenziato palesi criticità tecniche nella pratica relativa alla modifica del regolamento comunale sulle immissioni acustiche che, adeguandosi alla normativa regionale, ha specificato in 60 il numero massimo di autorizzazioni rilasciabili per manifestazioni temporanee (concertini, spettacoli, eventi musicali, ecc. da tenersi in pubblici esercizi).
Ho ritenuto e ritengo errata e pericolosa la tesi della maggioranza secondo cui, con la proposta modifica, si potranno concedere 60 deroghe all'anno (per zona) ai limiti di legge sui valori massimi di immissione acustica in relazione a manifestazioni temporanee; limiti fissati da una legge nazionale, a tutela della salute dei cittadini".
Lo scrive il Consigliere Comunale di opposizione Giuseppe Fossati, che prosegue: "Errata perché la richiamata normativa regionale consente al Comune di concedere fino a 60 autorizzazioni per manifestazioni temporanee, solo se vengono rispettati i limiti di legge e prevede che le possibili deroghe siano, ovviamente, eccezionali: non 60 deroghe quindi, ma 60 autorizzazioni, tra le quali, in casi eccezionali, potranno essere concesse deroghe (ad esempio: vele d'epoca, cene in borgo, concerti, ecc.) per impossibilità a rispettare i limiti di legge. Interpretazione a mio avviso palesemente errata: non occorre essere fini giuristi per capire che le 'deroghe' non possono essere pari al numero massimo di autorizzazioni concedibili, ma in quanto eccezionali, devono essere occasionali ed in numero limitato e ristretto. Interpretazione anche pericolosa, per i cittadini e per gli esercenti. Per i cittadini, perché a discrezione del dirigente competente, secondo la maggioranza, potranno essere esposti a 60 giorni all'anno di immissioni acustiche oltre i limiti fissati dalla legge a tutela della loro salute. Per gli esercenti, perché li espone a probabili contenziosi e denunce, dall'esito temo scontato: condanne e sequestri, spese legali e multe salatissime, licenze a rischio. Un gran pasticcio, insomma: nel pregevole intento di favorire una maggiore vivacità turistica e chi ne è promotore, si è aperta la porta a una nuova stagione di discutibili e 'ballerine' autorizzazioni nel nome 'della Politica del fare' (la mente va alla autorizzazione dei dehors di Calata Cuneo, rilasciate, 'per venire incontro agli esercenti', senza il puntuale rispetto della normativa e fonte di grave danno per gli esercenti stessi).
In tale quadro ho proposto un emendamento che, nel garantire le 60 autorizzazioni annue, mantenesse la previsione che sino a 15 potessero essere in deroga. A garanzia dei cittadini e della loro salute e degli esercenti che avrebbero saputo di poter contare su un numero massimo ma garantito di deroghe. La maggioranza e la lista Grosso ha bocciato tale emendamento.
C'è stata invece unanimità nell'approvazione di un mio secondo emendamento, diretto a consentire che le manifestazioni temporanee possano concludersi alle 0,30 (rispetto alle attuali 24), adeguandosi alla normativa regionale che, su questo punto, la maggioranza non aveva preso in considerazione, rischiando di penalizzare gli esercenti imperiesi rispetto a quelli delle altre città della riviera".
"Devo comunque un ringraziamento ai consiglieri degli altri gruppi - termina Fossati - che hanno votato a favore delle mie proposte e che hanno compreso come fossero dettate solo dalla volontà di contribuire a migliorare una pratica che, pur condivisibile nello spirito di favorire una maggiore 'vocazione turistica' di Imperia, presentava e presenta evidenti criticità tecniche che ne impongono una pronta revisione, come deliberato all'unanimità' su proposta del gruppo Imperia bene comune".