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Al Direttore | 24 luglio 2013, 12:29

Ventimiglia: ex dispensario dell'Asl (venduto a privati) oggi in situazione di degrado, la denuncia

Un nostro lettore ci segnala il fatto.

Ventimiglia: ex dispensario dell'Asl (venduto a privati) oggi in situazione di degrado, la denuncia

Un nostro lettore, Antonio L., ci ha scritto per segnalare una situazione di degrado cronica che da parecchio tempo persiste in passeggiata Trento e Trieste a Ventimiglia:

“Una bellissima struttura a pochi metri dal mare con un bel giardino circostante delimitato da un muro di cinta, già Dispensario e, successivamente, presidio dell’Igiene Pubblica dell’ASL, terminata la sua finalità è stata messa in vendita. I compratori, nella smania di riconvertirla in civile abitazione, hanno provveduto a demolire la cancellata di ingresso e a sventrare una parete sul lato più favorevole alla vista dei passanti, per poi interrompere i lavori a causa di un intervento delle istituzioni. Per quietare la coscienza, al posto del cancello è stata messa una rete metallica a dire poco approssimativa. Questo mausoleo dell’abusivismo edilizio e monumento all’incapacità gestionale, come logica conclusione, è diventato preda di deturpatori che hanno assalito per primo il giardino ‘riconvertendolo’ in discarica, per poi dedicarsi all’immobile distruggendo quanto ancora esistente e facendogli assumere l’aspetto di un edificio post-bellico. Nella sua nuova veste, dopo un iniziale ripopolamento di gatti, topi ecc., adesso rivive una seconda vita con l’introduzione di esseri umani che, prima alla chetichella e poi sempre più disinvoltamente, entrano ed escono liberamente. Senza entrare nel merito della tipologia dei frequentatori che, inoltre e oggettivamente, non evidenziano la loro presenza all’interno degli ambienti, resta il fatto che detti ospiti vivono un potenziale pericolo in quanto la struttura è più che fatiscente e palesemente insicura. Ultimamente le forze dell’ordine fanno dei sopralluoghi, ma con tempistica errata, prova ne è che poco dopo la loro partenza gli occupanti ne riprendono possesso. Inoltre da due individui iniziali, le persone che accedono continuano ad aumentare di numero. Tralasciando le implicazioni igieniche, sociali, morali, turistiche ecc., è possibile che ancora nessuno si sia fatto carico di trovare una soluzione per rendere inaccessibile questa area?”

Carlo Alessi

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