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Eventi | 09 luglio 2013, 15:59

Domenica scorsa è stato riaperto al culto l'Oratorio di San Tommaso Apostolo di Corte

La Messa, nel piccolo centro del Comune di Molini di Triora, è stata celebrata dal parroco, don Vincenzo Avocadi.

Domenica scorsa è stato riaperto al culto l'Oratorio di San Tommaso Apostolo di Corte

Dopo quasi cinquant’anni di oblio, domenica scorso è stato riaperto al Culto l’Oratorio di San Tommaso Apostolo di Corte, Comune di Molini di Triora, con la S. Messa celebrata dal Parroco del Paese don Vincenzo Avocadi e con l’animazione della Corale della Parrocchia di S. Tommaso Apostolo di Dolcedo, scelta non casuale ma dovuta proprio a questa coincidenza di intitolazione, non risultano, infatti, altre chiese in Provincia di Imperia dedicate a questo Santo se non quella di Dolcedo e quella di Corte.

Tracciando alcune note storiche sull’ Oratorio possiamo dire che: esso esisteva già nel 1586, infatti negli atti della Visita Apostolica alla Diocesi di Albenga tenutasi in quell’anno da parte di Mons. Nicolò Mascardi tra le Chiese oggetto di visita troviamo l’Oratorio di San Tommaso a Corte (Pagus Curtini). Sono molti i testamenti seicenteschi di persone di Corte e non solo che istituiscono lasciti testamentari proprio per l’Oratorio e la Confraternita di S. Tommaso Apostolo, molti sono quelli trovati presso la Sezione di Archivio di Stato di Sanremo. Sul Portale dell’Oratorio si trova la data 20 manzo 1673, data di un possibile restauro e forse ampliamento legato molto probabilmente allo scampato pericolo della guerra combattuta l’anno precedente in questa zona. Il tetto dell’Oratorio venne rifatto tra il 1870 e il 1875 quando venne ricostruito lo stabile delle scuole che è confinante con l’Oratorio stesso ed in detta occasione il piccolo campanile a vela venne rialzato (sul muro della soffitta si vede tuttora l’antica balconata della campana con ancora infissi le travi su cui ruotavano i perni della stessa) ora reca una campana di modeste dimensioni opera del fonditore Battista Vallino di Brà nel cuneese risalente al 1839 è probabile che detta campana in origine fosse posta altrove, infatti reca una frase dedicatoria a Maria SS. e nessun riferimento al Santo Titolare; nel passato era la campana della scuola suonata tutte le mattine dalla maestra per indicare ai bambini che le lezioni stavano per iniziare.

Gli stalli lignei per i confratelli che affiancano l’altare sono opera di maestranze locali e risalenti al 1856 così come la custodia della statua lignea del Santo Titolare, mentre gli affreschi interni risalgono al 1870 e oltre ai molti simboli religiosi presenti sulla volta (si notino le Tavole della Legge di Mosè con scritta in alfabeto ebraico) e sulle pareti la raffigurazione dei quattro Evangelisti.

Di un certo interesse il Bassorilievo sopra l’altare che raffigura un “Calvario” cioè il crocifisso tra Maria e S. Giovanni Evangelista (questa era la struttura tipica di molti altari antichi nelle chiese storiche); sopra di esso si vede un piccolo dipinto che raffigura S. Tommaso Apostolo con la lancia del martirio, S. Giovanni Battista che fanno corona a Maria.

Alcune note curiose su questo Oratorio: il Piccolo Organo a Canne venne smantellato negli anni ’50 per utilizzare le canne al fine di ingrandire quello della Chiesa Parrocchiale; il Santo Titolare, oltre ad essere famoso come il Santo dell’incredulità e della sperimentazione diretta è invocato anche quale protettore dei Geometri e per questo motivo spesso raffigurato con una squadretta in mano. Ora la festa liturgica di S. Tommaso si celebra il 3 luglio mentre un tempo era il 21 dicembre, quindi assieme a S. Benedetto, S. Luigi Gonzaga e a S. Matteo Evangelista erano i Santi “delle Stagioni” perché rispettivamente venerati il primo giorno d’Inverno, di Primavera, d’Estate e d’Autunno.

Le note storiche sono tratte da G. Alberti “Storia di Corte e del Suo Santuario” e da G.L. Ozenda “campane e campanile della Valle Argentina”. Ancora molto ci sarebbe da fare per portarlo all’antico splendore si spera che molti si affezionino a questo luogo di Culto e perché no! Qualche geometra sapendo che è il loro santo patrono si sensibilizzi a dare il suo contributo per il restauro della parte edilizia.

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