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Politica | 12 giugno 2013, 09:31

Sanremo: dopo l'accordo firmato ieri oggi l'assemblea al Casinò per la sua discussione

Autentico 'tour de force' per le organizzazioni sindacali del Casinò di Sanremo che, dopo la maratona di ieri (otto ore), conclusasi a serata inoltrata con la sottoscrizione del documento 'salva azienda', oggi esporranno ai lavoratori il documento che verrà poi sottoposto al voto tramite referendum nella giornata di venerdì.

Sanremo: dopo l'accordo firmato ieri oggi l'assemblea al Casinò per la sua discussione

Autentico 'tour de force' per le organizzazioni sindacali del Casinò di Sanremo che, dopo la maratona di ieri (otto ore), conclusasi a serata inoltrata con la sottoscrizione del documento 'salva azienda', oggi esporranno ai lavoratori il documento che verrà poi sottoposto al voto tramite referendum nella giornata di venerdì.

Che il futuro non sia roseo e ancora nulla e stato deciso è chiaro a tutti e, anche se sui numeri non c'e' chiarezza, i dipendenti aspettano di sapere la quantificazione (mancano i dati di quelli che saranno i tagli su ogni busta paga) e ciò alimenta le ansie. A questa valutazione ne va aggiunta un'altra, seppur tardiva, che quella dei contratti di solidarietà non era l'unica strada percorribile. A questo dilemma dovranno rispondere le organizzazioni sindacali. Nella  giornata di oggi infatti, le sigle sindacali Cisl, Cgil, Uil e Ugl, nel corso dell'assemblea generale appositamente convocata (dalle 13 alle 16), illustreranno il documento concordato con Casinò Spa ai lavoratori.

L'assemblea si preannuncia calda perchè le distanze tra i rappresentanti sindacali e i lavoratori pare siano ancora distanti (almeno questi i 'rumors' ed i sintomi di malessere, che se confermati e alimentati, non contribuiranno certamente ad intravedere uno spiraglio positivo nella condivisione dell'accordo). Le preoccupazioni maggiori, infatti, riguardano l'atteggiamento che terranno quelle che vengono definite le 'schegge impazzite' e lo Snalc che ritiene il nuovo meno vantaggioso economicamente anzi, peggiorativo del precedente. I sentimenti prevalenti sono la sfiducia e, ad alimentare la ribellione non è tanto la tempistica ma il contenuto del documento. In discussione ci saranno anche i problemi da affrontare subito e con determinazione. Alcuni dicono che si ha l'impressione che da più parti si è fatta la corsa a chi riduce di più gli stipendi o licenzia piu' lavoratori. Altri preoccupati dicono: basta chiacchiere, i problemi ci sono, e sono atroci (licenziamenti) e parlarne troppo non fa che peggiorare la situazione.

Sotto questo profilo,il referendum costituisce un motivo di preoccupazione ancora più grande. In caso di decisione avversa  verrebbe conseguentemente compromessa l'azione di risanamento dei conti che si stanno facendo via via più pesanti compromettendo la tenuta dell'azienda.

Carlo Alessi

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