Politica - 12 giugno 2013, 10:16

Il sindacato 'Nursind' apre a livello regionale: segretario sarà l'imperiese Mauro Ferrero

"Saranno rappresentate unitariamente le problematiche e le iniziative a favore del riconoscimento professionale, della valorizzazione e degli scopi delle figure infermieristiche operanti nel settore pubblico e privato".

"Con orgoglio, ringraziando tutti i Colleghi Infermieri che in questi anni hanno partecipato alla lunga stagione della creazione e rafforzamento del NurSind sindacato di categoria rappresentante le Professioni Infermieristiche, comunichiamo la nascita della Segreteria Regionale per la Liguria laddove saranno rappresentate unitariamente le problematiche e le iniziative a favore del riconoscimento professionale, della valorizzazione e degli scopi delle figure infermieristiche operanti nel settore pubblico e privato".

Lo scrive la segreteria imperiese del Nursind, in relazione agli incontri avvenuti con le Segreterie Provinciali Liguri: "Si è scelta la rappresentatività a livello regionale che sarà affidata a livello di coordinamento all'Infermiere Mauro Ferrero, Segretario Provinciale di Imperia in servizio presso il Pronto Soccorso dell'Ospedale di Imperia coadiuvato per il settore privato dall'Infermiere Marcello Minichini in servizio presso la Terapia Intensiva dell'Istituto Cardiologico Ligure di Alta Specialità di Rapallo. Cogliamo l'occasione in questa prima uscita a livello regionale per ringraziare il Governatore Burlando per l'interesse rivolto alla categoria durante una intervista televisiva nella quale affermava che nella sanità ligure occorrerebbero 'meno primari e più infermieri', trovandoci in sintonia con questa affermazione sarà nostro dovere ricordare in ogni occasione il valore della nostra figura professionale che assieme a quella medica agisce su livelli medesimi nel concorrere alla salute del cittadino utente che giornalmente assistiamo in prima linea e che con noi si sfoga per la lungaggine dei tempi di attesa per eseguire esami diagnostici, per le attese nei Pronto Soccorso di primo intervento o per la successiva destinazione in ricovero presso le varie U.O. che non riescono a soddisfare le necessità, per l'abbandono sotto il punto di vista psico-sociale e quello riabilitativo e di assistenza domiciliare post acuzie".

"Seguendo ciò - prosegue il sindacato - e speranzosi, aspetteremo uno sfoltimento nelle figure apicali di Unità Operative Complesse doppioni nelle stesse ASL o nelle macroaree e di tutte quelle responsabili di Strutture Semplici e di Posizioni Organizzative Infermieristiche ed Amministrative che paiono create più per necessità politica che assistenziale, mantenendo una sorveglianza attiva e adottando tutte le iniziative opportune per stimolare tale traguardo. Vogliamo quindi segnalare che a fronte della riduzione di posti letto ospedalieri che sono la principale causa degli intasamenti in uscita dai Pronto Soccorso, quello che manca è una vera politica risolutiva con la quale porre una sorta di scrematura degli accessi, vedi ad esempio gli ambulatori associati dei medici di medicina generale, e la possibilità di garantire una vera e propria dimissione protetta domiciliare dove impiegare professionisti che garantiscano cure di terapie più complesse a casa degli utenti sfruttando, al posto dell'Assistenza Domiciliare Integrata da mantenersi per i casi più gravi in concorso con la parte sociale garantita dai comuni, figure nuove come l'Infermiere di Famiglia e sicuramente non creando il cosiddetto 'Bed manager', che difficilmente se non attraverso la magia potrà creare posti letto nuovi o minori accessi per ricoveri urgenti. Nello stesso tempo ricordando che come in campo medico anche in quello infermieristico si sente sempre più la necessità di una specializzazione nelle varie branche della medicina onde poter dare un'assistenza sempre più qualificata e rispondente alle nuove metodiche diagnostiche, di cura ed assistenziali, ci pare fuori luogo la necessità di creare figure sanitarie intermedie che non permettono di realizzare a 360 gradi lo scopo finale di garantire il cittadino utente, quindi è comprensibile che, al contrario del piano socio assistenziale presentato ultimamente, non vi è la necessità di avere mezzi medici o mezzi infermieri, bensì occorre il rafforzamento e la valorizzazione delle figure esistenti compresi gli Operatori Socio Assistenziali che ognuno per la loro competenza coprirebbero adeguatamente la richiesta assistenziale".

"Inoltre con coraggio - termina il Nursind - come per quanto riguarda gli ambulatori associati e la costituzione dell'Infermiere di Famiglia e/o di Vallata visto la nostra orografia, occorre portare piccole rivoluzioni assistenziali anche creando strutture operative assistenziali gestite esclusivamente da Infermieri (vedi le esperienze sopratutto in Emilia Romagna) dove fornire interventi personalizzati a tutti quei pazienti che vengono considerati post acuti o di bassa intensività. Gentilissimo Governatore Burlando queste sono le sfide che NurSind le rappresenta a nome dei colleghi Infermieri e degli utenti della Sanità ligure, noi in quanto unici profondi conoscitori del sistema, della richiesta e delle problematiche della risposta assistenziale, deontologicamente le segnaliamo che il sistema non potrà reggere ancora per molto e ci poniamo a Sua disposizione, anche attraverso l'apertura di questa segreteria per portare la nostra voce ed i nostri consigli per il miglioramento della condizione lavorativa e della salute di tutti i nostri concittadini".