Dopo una dozzina di riunioni, con oltre 70 ore di trattative nella giornata di domani si dovrebbe giungere tra Casino Spa e le organizzazioni sindacali alla firma del documento 'salva azienda'.
Il documento determinato da una situazione economica ormai insostenibile tanto a pregiudicare la continuità aziendale, prevede un riallineamento dei costi in generale tra cui, in particolare, quello dei dipendenti e tutta una serie di aggiustamenti che passeranno attraverso una ineludibile riorganizzazione. Al risultato dell'accordo salva azienda, tutto di natura economica, si è giunti dopo che i rappresentanti dei lavoratori, coscienti di non avere altri mezzi per contrastare il possibile iter dei licenziamenti collettivi hanno accettato di condividere il percorso che implica pesanti tagli sulle buste paga di tutto il personale.
Di fronte a questa prospettiva Cgil, Cisl, Uil e Ugl (lo Snalc durante le trattative ha lasciato polemicamente il tavolo giudicandolo eccessivamente oneroso e peggiorativo di quello precedentemente sottoscritto e bocciato dai lavoratori), rendendosi conto che dovevano essere fatte scelte impopolari, si sono adoperate (visto che riscriverlo di sana pianta non sarebbe stato opportuno per via dei tempi contigentati) cercando di studiare e trovare soluzioni alternative con alcuni ritocchi, per riportare i tagli previsti (20 per cento) a carico dei dipendenti al minimo (si spera di scendere al 12/13 per cento) rinunciando ad alcune voci economiche. Sul fronte dei tagli agendo sui vari istituti contrattuali si è cominciato dalla rinuncia del recupero dell'indice Ipca (recupero inflazione programmata prevista dalla legge) e alla rinuncia della 'vacanza contrattuale', per proseguire alla rimodulazione e non all'abolizione della 14a mensilità (da definire se lasciare sul campo il 50 o il 75 se non addirittura il 100 per cento) di agosto che permetterebbe di abbattere notevolmente il taglio sulle mensilità. E ancora: riduzione dell'orario di lavoro settimanale da 35 a 28 ore, riduzione delle ferie in ragione di tre giorni che non verranno retribuiti. Altri istituti contrattuali subiranno la 'sterilizzazione' o tagli di varia misura: la previdenza integrativa meno 0,20 per cento (a carico di azienda e lavoratori), l'indennità di pulizia vestiario non verrà corrisposta, l'accantonamento delle somme destinate al TFR (verrà conteggiato sul minimo tabellare per 14 mensilità e per tutti i dipendenti), ridotto di quasi il 50 per cento il contributo al circolo interno destinato alle attivita' culturali e sportive.
Tutti questi tagli, insieme ad altri (una serie di voci 'minori') permetteranno un nuovo equilibrio e riallineamento, nonchè una rilevante riduzione del costo del personale, che passerà dai 26 milioni di euro del 2013 ai 22 milioni per il 2014.