Politica - 22 aprile 2013, 10:30

Imperia: pedaggio al parcheggio dell'ospedale, Uil chiede lo stato di agitazione anche agli altri sindacati

"Proponiamo agli altri sindacati di dichiarare lo stato di agitazione di tutto il personale dell’Asl 1 e ad attuare conseguentemente tutte le forme di lotta necessarie per far comprendere al direttore generale che la nostra asl deve essere riportata su una corretta strada di gestione”.

“Come segreteria provinciale abbiamo condiviso la dichiarazione dello stato di agitazione del personale dell’Asl 1 imperiese in ordine alla costituzione di parcheggi a pagamento all’interno della struttura ospedaliera di Imperia. Questo è un problema per i lavoratori e per l’utenza, crediamo però, come spesso abbiamo denunciato come Uil Fpl, che anche l’organizzazione del lavoro sia un grave problema che attanaglia la Asl 1 imperiese”.

Lo scrive la Uil Fpl, in relazione alla decisione di far pagare il parcheggio dell’ospedale di Imperia anche ai dipendenti. “I lavoratori del comparto ed i medici sono continuamente sottoposti a servizi estenuanti che contrastano con le ore di lavoro contrattuali. Ciò comporta grave nocumento all’attività del personale ma ancor peggio non tutela l’utenza che si trova ad essere seguita da personale  stanco e stressato per il cumulo di ore lavorative giornaliere a cui viene sottoposto. Non è più possibile che i sindacati condividano percorsi, da noi mai seguiti, di violazione alle norme di legge sui servizi minimi essenziali e quindi avallare riorganizzazioni del servizio sanitario che non tengano conto delle dotazioni organiche necessarie. E’ folle pensare a turni di pronta disponibilità, a corresponsioni di lavoro straordinario ed a prestazioni aggiuntive che servano a tappare i buchi di un’organizzazione che fa acqua da ogni parte. Gli istituti contrattuali servono per affrontare le esigenze straordinarie di un servizio capiente e pronto a rispondere alle necessità dell’utenza, non ad assicurare turni e prestazioni logoranti ad un’organizzazione del lavoro inesistente. In nome di un profitto, che poi si è rivelato tale solo per pochi noti, si sono tralasciate le assunzioni del personale necessario a rendere un servizio sanitario all’utenza degno del nome di servizio. L’attuale governo dell’Asl 1 continua a perseguire la strada a suo tempo intrapresa, da noi sempre denunciata, di autoreferenzialità ignorando totalmente le necessità della collettività. Il diritto alla salute è un diritto costituzionale mentre le regalie sono distorsioni del diritto. Proporre elargizioni di fondi per far finta di garantire un servizio reale vuol dire non rispettare la dignita’ dei lavoratori e non garantire alla collettività quei servizi che l’utenza finanzia con le proprie tasche. Può un servizio sanitario efficiente prorogare all’anno 2014 richieste di prestazioni ambulatoriali formulate nel corrente anno? Pensiamo proprio di no!”

“Non abbiamo mai condiviso i pasticci e tanto meno gli investimenti che tali non sono – termina il sindacato - come ad esempio le centinaia di migliaia di euro spesi in progetti di docenze a cui il direttore generale non ha ancora saputo dare risposta a nostre precise richieste sulla congruità di tale spesa, tanto meno condividiamo proposte riorganizzative che non tengano conto dei dettami contrattuali e del servizio da rendere all’utenza. E’ su questo piano che, dopo la delegazione trattante del 19 aprile, proponiamo agli altri sindacati di dichiarare lo stato di agitazione di tutto il personale dell’Asl 1 e ad attuare conseguentemente tutte le forme di lotta necessarie per far comprendere al direttore generale che la nostra asl deve essere riportata su una corretta strada di gestione”.

Carlo Alessi