Al Casinò sono terminate le operazioni di voto del primo referendum della sua storia per decidere se accettare o respingere lípotesi di accordo siglato da 4 sigle sindacali (Cisl,Uil,Ugl e Snalc ma non dalla Cgil) che dovrebbe mettere in sicurezza l'azienda anche con tagli sugli emoluenti. La consultazione e'stata caratterizzata da una affluenza alle urne molto alta che alla chiusura del seggio indicava una partecipazione al voto di 302 su 333 aventi diritto.
I lavoratori hanno scelto di respingere la proprosta presentata dall'azienda ,proposta che prevedeva risparmi dal costo di gestione di oltre cinque milioni di euro di cui tre milioni dalla riduzione del costo del personale suddiviso in tre fasce: 6 per cento sugli stipendi sino a 40.000 euro all'anno, 8 per cento sino ai 90.000 e del 14 per cento sulle retribuzioni piu'alte. La consultazione si e'svolta con le cinque organizzazioni sindacali che hanno predisposto e presidiato il seggio con scrutatori di tutte le rappresentanze che si sono alternati nell'arco dell'intera fase di votazioni (dalle 8 alle 23).
Durante lo scrutinio e sino al termine del conteggio dei voti numerosi i capannelli dei dipendenti che aspettavano con trepidazione il risultato finale che è giunto alle 24, con il risultato di 88 voti a favore dell'accordo e 210 contrari. Le schede bianche o nulle sono state 4 .un numero fisiologico anche considerando che molti lavoratori erano indecisi e hanno preferito non esprimere il voto nonostante l'importante tematica. I timori e spettri di quello che potrebbe accadere per ora non trovano riscontro anche se molte preoccupazioni incominciano ad affiorare pur essendo nel frattempo tutti concordi nella necessita' che occorre ricercare da subito altre strade da percorrere anche se al momento non se ne vedono.
Alla luce del risultato referendario il lavoro scaturito dopo lunga trattativa tra le parti rischia di essere inutile e le possibilita'di riscrivere un nuovo accordo sono minime. Il ricorso ai contratti di solidarietà per questione di tempi e mancanza di fondi sembra sempre di più difficile, perchè da Roma non arrivano segnali certamente incoraggianti. Con queste premesse e'ormai probabile da Casino Spa ricorrere a drammatici provvedimenti tra cui il ricorso alla mobilita dei dipendenti rischio che si fa sempre piu'concreto e tra i lavoratori cé grande apprensione.
Intanto Casino Spa ha già convocato per lunedì prossimo i rappresentanti dei lavoratori ad un esame congiunto della situazione creatasi a seguito del referendum (e procedere alla firma del mancato accordo) e per intraprendere il cammino verso la messa in sicurezza. Tra le tematiche da discutere la riorganizzazione e riqualificazione del personale soprattutto nelle aree della produzione, analisi degli ulteriori piani di riduzione dei costi in aggiunta a quello di riduzione del costo del lavoro priorita'ritenute imprescindibili al fine di migliorare il modello di gestione della casa da gioco, presupposti di attuazione del Piano Industriale.