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Politica | 19 aprile 2013, 18:05

Ventimiglia: crisi e lavoro transfrontaliero, intervento dello 'Sportello' della Camera del Lavoro

“Nell'estremo Ponente Ligure, rispetto al resto della Provincia, la situazione economica occupazionale, è molto più complessa e critica".

Ventimiglia: crisi e lavoro transfrontaliero, intervento dello 'Sportello' della Camera del Lavoro

“Il silenzio è durato troppo a lungo, non certo per mancanza di argomenti e problematiche che la nostra categoria ha vissuto e continua a vivere ogni giorno, ma temevamo di farla sembrare una difesa corporativa per la salvaguardia di privilegi. Ma non è così”.

Lo scrive lo Sportello frontalieri della Camera del Lavoro di Ventimiglia, che prosegue: “Nell'estremo Ponente Ligure, rispetto al resto della Provincia, la situazione economica occupazionale, è molto più complessa e critica. Per quanto riguarda l'occupazione, l'unica risorsa certa, è il lavoro oltre frontiera, in Costa Azzurra e nel Principato di Monaco, ma anche in queste zone alcuni settori economici sono al collasso. Questa crisi purtroppo morde con molta virulenza anche oltre frontiera, essenzialmente in settori prevalentemente non primari; l’edilizia, l’industria, il commercio al dettaglio ed in misura minore il turismo, settori dove la stragrande maggioranza dei nostri concittadini prestano la loro opera.  Dagli ultimi dati in nostro possesso nei settori sopra citati, si sta assistendo ad un lento ma inesorabile, ridimensionamento della forza lavoro dei frontalieri, che va a sommarsi ai disoccupati che hanno perso il lavoro e che continuano a perderlo in tutto il Comprensorio Intemelio. Questa crisi finanziaria, associata ad una crisi economica senza precedenti con l’aggravante tutta italiana, di una crisi di sistema, porta la nostra Provincia inevitabilmente ad un declino sociale economico e culturale, inimmaginabili. E’ sufficiente, informarsi presso la Caritas (di Ventimiglia) per capire qual è il Paese reale”.

“La Provincia d'Imperia, secondo alcuni istituti di ricerca, è all'ultimo posto per la qualità della vita, ha il più alto tasso di disoccupazione sopratutto quella giovanile, decine e decine di piccole e medie imprese hanno chiuso oppure sono sull'orlo del fallimento, in questi ultimi anni si è verificata la più bassa scolarità da 30 anni a questa parte. Se ancora qualcuno non se ne fosse accorto, siamo un territorio in constante declino sociale, economico, politico e culturale. Il quadro è  molto fosco, ma sopratutto ciò che preoccupa maggiormente, è la mancanza di prospettive. Considerando che poco più di 4.000 lavoratori varcano giornalmente la frontiera e, circa 12.000 sono coloro che ricevono una pensione sia dalla Francia che dal Principato, si può presumere che il nostro comprensorio in questa fase, possa vivere una grave recessione economica. Pertanto, il disagio dei pensionati e lavoratori frontalieri è pari a quello dei lavoratori e pensionati italiani che vivono in maniera drammatica questa grave crisi economica, politica e sociale che  impoverisce sempre più tutte quelle famiglie che vivono di lavoro e pensione. La recessione economica e sociale (provocata dalla grande finanza e dalle banche) che stiamo subendo, ha colpito e colpirà essenzialmente molti frontalieri con una bassa scolarità. Costoro, non  saranno più in grado di reinserirsi, il mercato oggi punta essenzialmente in settori dove la preparazione e specializzazione tecnica e culturale sono essenziali. E’ prioritario  attivare quelle risorse, che nella stragrande maggioranza dei paesi comunitari  esistono da tempo,  accesso ad un reddito di cittadinanza (od altro) che dia respiro a tutti coloro che si ritrovano senza lavoro e senza reddito. Per i nostri giovani, (malgrado il grave ritardo), è necessario prepararli alle nuove sfide economiche professionali, istituendo e creando corsi di formazione che il mercato del lavoro richiede per facilitare un loro inserimento nel sistema produttivo. Tutto ciò è compito della Politica, che in tutti questi anni ha latitato, non avendo avuto quella lungimiranza che altri Paesi hanno avuto nel liberare risorse per la formazione e la ricerca”.

“Questa è l'unica soluzione auspicabile – termina lo Sportello frontalieri della Camera del Lavoro ventimigliese - per ovviare alla grave crisi che vive il comprensorio Intemelio. Ormai da troppi anni, la Provincia d’Imperia, è in balia di una Politica incapace di dare risposte ai lavoratori e pensionati, ma sopratutto ai nostri giovani con un tasso di disoccupazione pari se non oltre alle Provincie del sud. Una società che penalizza le politiche della scuola e della formazione, distruggendo i sogni e le prospettive dei giovani, è una società in decadenza senza un avvenire”. 

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