E’ stato superato intorno alle 14 il ‘quorum’ del Referendum in corso al Casinò di Sanremo, per decidere se accettare o meno l’accordo raggiunto tra Sindacati ed azienda, per la riduzione degli emolumenti, in relazione al netto calo degli incassi alla casa da gioco matuziana.
Sui 355 votanti, infatti, si sono già presentati in 180, con il 50% più uno già superato. Oggi, infatti, è il giorno della verità nella partita sul futuro della casa da gioco. O almeno il risultato del primo tempo sarà quello che uscirà dall'esito dei risultati del referendum (le operazioni di voto inizieranno alle 8 per concludersi alle 23). Le 'diplomazie' sindacali nella giornata di ieri sono state al lavoro per tentare di dipanare la matassa dell'indecisione, che nonostante gli sforzi appare intricatissima, nella giornata si sono svolte ben due assemblee del personale (una della Cgil e l'altra indetta dal sindacato autonomo Snalc) che hanno cercato di spiegare ancora una volta ai lavoratori il perche'della loro scelta.
E proprio l'indecisione sul responso dell'urna che regna nel palazzo Liberty di corso Inglesi l'ostacolo maggiore nel percorso di una delle problematiche che vede i lavoratori, per la prima volta nella storia centanaria della casa da gioco, arbitri del proprio destino. Da una parte dello schieramento Cisl, Uil (seppur con qualche distinguo), Ugl e Snalc che hanno siglato l'accordo, dall'altra la Cgil (a cui si sono aggiunti alcuni dipendenti detti anche 'ribelli’) che sostiene sia meglio applicare i contratti di solidarietà pur sapendo che allo stato attuale mancano le risorse economiche. In proposito è bene ricordare che il Cda e le segreterie nazionali sindacali, proprio mentre sono in corso le votazioni, è nuovamente a Roma per un incontro al Ministero del Lavoro per un una ulteriore verifica per sondare il terreno in proposito. Quindi, non è escluso che mentre i dipendenti sono ancora intenti a votare arrivino notizie che potrebbero (il condizionale è d'obbligo), essere ancora una volta visto i precedenti negative mentre, notizie positive spariglierebbero le carte aprendo nuovi scenari.
Certamente, le notizie apparse sui media in merito al possibile ricorso agli esuberi (123 dipendenti) da parte dell'Azienda, che non intende veleggiare al buio, dichiarando che se l'accordo venisse rigettato dal voto aprirà ufficialmente lo stato di crisi non ha contribuito a rassenerare gli animi. In tutta questa confusione, non resta che aspettare l'esito del referendum, con le votazioni che si concluderanno alle 23 ed a cui farà seguito immediatamente lo scrutinio e comunicarne il risultato ai lavoratori e all'Azienda.