Politica - 17 aprile 2013, 16:45

Sanremo: accordo Casinò-Sindacati, Francesco Prevosto (Uil) analizza la situazione

“C’è una miopia a livello strategico della Casinò Spa, che trovandosi a dover tagliare 5 milioni di euro, e considerando che ogni lavoratore costa al lordo circa 70 mila euro l’anno, non ha fatto altro che un’operazione di tipo contabile, mandando via 80 persone, ma potrebbero salire fino a 120, in pratica un terzo della forza lavoro della casa da gioco, che conta 335 dipendenti”.

La crisi morde e non fa sconti, neanche al mondo dei giochi. Sono oltre 120 i dipendenti a rischio esubero al Casinò di Sanremo. La concorrenza di altri giochi, anche su internet, così come il minore potere di spesa dei giocatori, ha creato una miscela letale per le quattro case da gioco italiane, in particolar modo per il casinò di Sanremo, che si trova ad affrontare tagli drastici di personale.

Francesco Prevosto, segretario provinciale Uilcom-Uil, illustra ad Agipronews la situazione dei lavoratori della casa da gioco ligure, che ha tagliato i costi di gestione di 5 milioni di euro per il biennio 2013-2014. “C’è una miopia a livello strategico della Casinò Spa, che trovandosi a dover tagliare 5 milioni di euro, e considerando che ogni lavoratore costa al lordo circa 70 mila euro l’anno, non ha fatto altro che un’operazione di tipo contabile, mandando via 80 persone, ma potrebbero salire fino a 120, in pratica un terzo della forza lavoro della casa da gioco, che conta 335 dipendenti”. La disamina della situazione del casinò di Sanremo - che ha chiuso il primo trimestre 2013 in calo del 15,4% rispetto all’analogo periodo 2012 - tocca anche gli errori commessi dalla casa da gioco, da Prevosto ritenuta poco propositiva per fronteggiare la crisi che ha colpito il settore. “Ci troviamo in questa situazione a causa di tre fattori – lamentano i sindacati -. In primo luogo la crisi, che ha ridotto notevolmente i consumi e la conseguente spesa sul gioco. In secondo luogo, c’è una responsabilità governativa: negli anni sono stati introdotti sul mercato numerosi giochi che hanno avuto un effetto di concorrenza sleale. Poter giocare alle slot nei bar sotto casa o al poker su internet ha inferto un duro colpo al business dei casinò. Infine, il casinò di Sanremo non è riuscito a fronteggiare la concorrenza e la crisi offrendo alternative ai giocatori”. C’è però la possibilità di dare nuova linfa vitale alle case da gioco: “Abbiamo visto come l’arrivo dell’European poker tour nelle sale della casa da gioco – ha proseguito il segretario Uilcom-Uil – abbia dato segnali incoraggianti in termini di presenze e incassi. E’ una strada che va seguita con più costanza. Allo stesso modo, è possibile giocare online alle slot del casinò di Sanremo attraverso il sito della casa da gioco, ma questa cosa non viene pubblicizzata a dovere”. Attività di marketing dunque e nuove iniziative, allargando il concetto di “casa di gioco” sui profili di modernità e nuove esigenze.

“Ritengo – ha concluso Prevosto – che l’amministrazione comunale non sia in grado di assolvere ai propri doveri. Sarebbe necessario ricapitalizzare l’azienda casinò, mantenendo la forza lavoro in grado di offrire più giochi e servizi ai clienti. In questa fase mancano tuttavia risorse economiche. Nonostante negli anni il personale sia stato ridotto, passando dai 500 dipendenti della fine degli anni ’90 agli attuali 335, ancora mancano fondi per mantenere l’attuale assetto, e non è possibile che vengano tagliati ulteriori 80 posti. Il calo interessa non solamente noi, ma anche altre le altre tre case da gioco che insieme contano 2 mila dipendenti. Il casinò di Campione d’Italia ha rischiato il taglio di 220 lavoratori su 530, ma gli esuberi sono stati evitati con una riduzione dell’orario di lavoro e con una retribuzione più bassa. Insomma, lavorare meno, ma lavorare tutti”.