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Attualità | 19 marzo 2013, 17:17

Immigrazione: crescono gli stranieri in Liguria, trend maggiore in Provincia di Imperia

Immigrazione: crescono gli stranieri in Liguria, trend maggiore in Provincia di Imperia

Crescono gli stranieri residenti in Liguria, ma la crescita e' in calo rispetto a qualche anno fa. E' quanto emerge dai dati dell'Osservatorio sul mercato del lavoro di Agenzia Liguria Lavoro, che sono stati presentati alla Consulta regionale per l'integrazione dei cittadini stranieri.    Nel 2011 il numero di stranieri e' aumentato del 6,7%, percentuale inferiore rispetto al 14,3% del 2008 e al 13,2% del 2009. ''La presenza straniera in Liguria - si legge in una nota - appare strutturata e stabilizzata, anche se il fenomeno migratorio sta attraversando un momento di assestamento, con una crescente integrazione degli stranieri nelle realta' locali''. La crescita e' maggiore nelle province di Imperia, Savona e La Spezia, dove l'incremento della componente straniera supera la flessione del complesso della popolazione locale; a Genova, invece, la popolazione straniera cresce di 38.501 unita', non compensando la flessione della popolazione complessiva che registra una diminuzione di 60.479.   A livello regionale  altri dati: per il 55,2% si tratta di donne, il 22,6% ha meno di 17 anni, l'11,8% ha tra i 30 e i 34 anni. Per quanto riguarda i paesi di provenienza prevale l'Ecuador con 22.024 unita' (+4,9% sul 2010), seguito dall'Albania con 21.882 unita' (+6,5%) e dal Marocco con 14.761 unita' (+4,1%). Nella scuola la presenza straniera nell'anno 2011/2012 e' aumentata del 7,3% e costituisce l'11% della popolazione studentesca complessiva. In crescita anche gli stranieri occupati in Liguria che ammontano a 83.088 (il 15,7% degli occupati totali), + 9,7% rispetto al 2010 con alcune novita': se da un lato gli stranieri continuano a svolgere mansioni di bassa qualifica (operaio non specializzato, cameriere, aiuto cameriere, tuttofare e badante tra le qualifiche professionali piu' richieste), dall'altro rappresentano ''gli unici eredi di tradizioni professionali, soprattutto artigiane, che si stanno perdendo e che rappresentano un settore importante per le economie locali''.

R.A.

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