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Al Direttore | 18 marzo 2013, 15:41

Situazione del Casinò di Sanremo: un altro nostro lettore ci scrive per commentarla

Situazione del Casinò di Sanremo: un altro nostro lettore ci scrive per commentarla

Un altro nostro lettore ci ha scritto per commentare la situazione del Casinò di Sanremo:

“In questi giorni leggo frequentemente della crisi che ha colpito la casa da gioco della città dei fiori, in tanti (chi amministra e l'opposizione) hanno la soluzione facile in tasca che sembra essere sempre la stessa tagliamo gli stipendi e licenziamo (come se questi lavoratori seppur privilegiati nei confronti di altri fossero solo dei satrapi e non padri di famiglia) ma senza mai avere il coraggio di ammettere,visto che amministravano, che forse hanno sbagliato o quantomeno sottovalutato colpevolmente il problema. E allora imbocchiamo la strada contromano e iniziamo dai detrattori sconsiderati che non vedono cosa succede perchè il casinò , a prescindere, non lo sopportano e alle notizie allarmanti sugli incassi negativi si sentono felici augurandosi un ulteriore deterioramento della situazione nel prossimo futuro. Tra questi alcuni ,come detto, che hanno anche amministrato quando la casa da gioco incassava 104 milioni (si centoquattromilioni) di euro e, durante il loro mandato vedevano crollare gli incassi della casa da gioco non muovevano un dito anzi si limitavano a dare la colpa ai 'poteri forti' e il risultato e sotto gli occhi di tutti. Quelli al 'timone' oggi, pur ereditando una nave piena di falle , invece di riparare lo scafo hanno pensato di cambiare più volte il capitano ma quando si sono accorti che la nave affondava hanno preso tempo per pensare cosa fare. Sciagura totale ,la nave ormai è piena d'acqua e siamo al salviamoci buttando a mare i marinai. Oggi in questo quadro sconfortante da più parti si attacca i dipendenti (che avranno anche delle colpe ma non certamente quelle di aver amministrato male, non toccava a loro) senza dare una soluzione (magari per ignoranza) o presentare un programma di rilancio. Senza voler offendere nessuno mi pongo la domanda se la parola ignoranza significa ancora essere disinformati e non avere il cervello ottuso, mi pare che ignoranti siano gli intelligentoni che attribuiscono la crisi ai dipendenti. Magari è il contrario sono gli intelligenti ‘smemorati’ a non capire dove sia la verità, si illudono di averla in tasca. Bisogna abituarsi a non utilizzare più, per scopi personali e politici, i vecchi schemi di quando tutto procedeva con rassicurante lentezza e ci si cullava nelle certezze di convincenti obiettivi (leggasi incassi). I lavoratori sanno bene , è un momento difficile e duro però bisogna ammettere e non posso dare loro torto se , hanno perso la fiducia verso chi amministra. Bisognerebbe imparare a riflettere sul futuro, che in termini sociali,occupazionali e economico ,non potrà essere uguale al passato nonostante questo però bisogna tentare di uscire dalle secche e per riuscirci servono risorse, fiducia e voglia di voler ‘soluzionare’ davvero il problema senza dividersi in posizioni contrapposte su tutto. Stante la situazione in atto tutti dovrebbero essere più maturi, bisogna smetterla di risolini ironici (commentando a voce bassa ma con cattiveria presto sarai anche tu nella m...) quando si incontra un lavoratore del casinò, (chi scrive ha lavorato per vent'anni in un grande albergo poi ha perso il lavoro causa chiusura dello stesso. Credetemi non è piacevole,ti crolla il mondo addosso) tutto questo non è più sostenibile altrimenti si prepara il terreno per fare il 'botto' e quando ciò succede non ci sarà magari qualche morto (i dipendenti) ma indistintamente tanti feriti sicuramente (tutto l'indotto e l'intera città). In conclusione, le uova non saranno più d'oro, ma attenzione a non uccidere la gallina perchè altrimenti mancheranno le uova da colorare a Pasqua”.

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