Al Direttore - 18 marzo 2013, 07:21

Discussione sull'Oliva Taggiasca: la risposta di Stefano Roggeri al vice Sindaco di Seborga

Stefano Roggeri, ci ha scritto nuovamente in relazione alla discussione sull’Oliva Taggiasca:

“Credo che il vicesindaco di Seborga non abbia ben compreso il contenuto del mio precedente intervento. La donazione a Gisilberto del 979 viene concessa dal Vescovo di Genova in seguito al saccheggio e distruzione ai danni dei Monaci compiuto dai Saraceni, che ha comportato l’abbandono del Monastero benedettino di Taggia. In tale data quindi i monaci avevano raggiunto il loro massimo splendore per il quale dovevano essere passati molti anni, certamente più dei venticinque anni trascorsi dal 954, data in cui è stato dichiarato che i Benedettini di Lerin si siano insediati a Seborga. Le numerose testimonianze che hanno lasciato a Taggia dimostrano che sono stati attivi sul territorio per un periodo ben maggiore a quello indicato dagli abitanti di Seborga. Per quanto riguarda l’origine del monastero, è attestato dagli storici che la parte più antica della chiesa del Canneto, risalente al VII secolo, facesse parte del monastero dei Benedettini, risalente quindi allo stesso periodo. A confermare questa tesi sta anche il fatto che numerosi reperti, riconosciuti come  appartenenti ai Benedettini sono stati datati, dagli esperti, al VII secolo. L’importanza e la capacità di espansione del Monastero di Borgo San Dalmazzo risultano poi essere notevoli, data l’antica e nobile origine del monastero ( fondato alla fine del VI secolo su invito della regina d’Italia Teodolinda) e il fatto che all’inizio del VII secolo i monaci avessero  già realizzato un ‘importante insediamento a Tenda, da cui poi giunsero a Taggia. Riguardo all’ipotesi che i terreni della donazione a Gisilberto, non fossero coltivati ad ulivi, ritengo sia molto improbabile, data l’estensione e la localizzazione dei terreni in questione e il fatto che la coltivazione dell’olivo, migliorata dai benedettini, è attestata nel territorio di Taggia sin dall’epoca romana, intorno all’insediamento di Costa Balenae, a capo Don”.