Politica - 12 marzo 2013, 19:25

Sanremo: sgravi sull'Imu ai floricoltori, perplessità sul regolamento. I capigruppo "Escludere dal contributo i terreni incolti"

“Noi riteniamo che i proprietari non coltivatori di terreni lasciati incolti non abbiano diritto al contributo – ha spiegato Andrea Gorlero (Pd) - Per questo abbiamo rinviato agli uffici perchè rapidamente si individui un presupposto per il contributo di natura diversa"

Una protesta dei floricoltori

Il presupposto di questo regolamento, ovvero il possesso e la proprietà di un terreno, potrebbe creare problemi di carattere giuridico e di opportunità”: così, il capogruppo del Pd a Sanremo Andrea Gorlero ha riassunto stamani, a nome della conferenza dei capigruppo, la decisione di rinviare agli uffici il regolamento che servirà a dare applicazione allo sgravio per l'Imu sui terreni agricoli.

Il consiglio comunale di Sanremo lo scorso dicembre aveva infatti dato l'ok al contributo di 500 mila euro a compensazione dell’Imu versata dai floricoltori entro il 17 dicembre. A qualche mese di distanza stamani il documento è stato discusso a Palazzo Bellevue ma dovrà tornare ora di nuovo negli uffici per essere rivisto tra una decina di giorni.

Secondo quanto riportato nel verbale redatto al termine della riunione infatti: "Il presupposto del contributo per ridurre la pressione fiscale IMU in agricoltura (che nel 2013 ha viso l'applicazione del 10,6/1000 ovvero dell'aliquota massima, con aumenti del 600 %) non può essere il mero possesso/proprietà di un terreno situato nelle zone agricole, ma che il terreno sia effettivamente agricolo, ovvero sia inserito, almeno potenzialmente, nella filiera agricola".

Le situazioni suscettibili di contributo potrebbero quindi essere: terreni condotti dai proprietari, titolari di partita IVA in agricoltura, terreni concessi in affitto ad imprenditori agricoli, terreni incolti momentaneamente usciti dalla filiera agricola perché i proprietari sono pensionati dell'agricoltura e in questo momento non hanno la forza lavoro disponibile per condurre il terreno stesso. Quindi dovrebbero essere espressamente esclusi dal contributo i terreni incolti i cui proprietari non siano pensionati dell'agricoltura.

Noi riteniamo che i proprietari non coltivatori di terreni lasciati incolti non abbiano diritto al contributo – ha aggiunto Gorlero - Per questo abbiamo rinviato agli uffici perchè rapidamente si individui un presupposto per il contributo di natura diversa, sostanzialmente – spiega il capogruppo del Pd - chi coltiva o dà in affitto o chi non ha forza lavoro ma per motivi oggettivi come potrebbe essere il caso di un pensionato e solo a questi soggetti dare un contributo graduandolo, magari in maniera minima" (ad esempio atto 100 il contributo per i proprietari dei terreni dati in affitto, il contributo relativo ai terreni condotti dal proprietario imprenditore potrebbe essere 120, quello al proprietario pensionato dell'agricoltura 80 ndr).

 Non solo, i capigruppo attendono ancora dati più precisi da parte degli uffici per capire anche in quanti hanno effettivamente pagato l'imposta. “Aspettiamo alcune informazioni. Non tutti hanno pagato l'Imu e potrà usufruire dello sgravio solo chi ha pagato” ha aggiunto il consigliere Alberto Biancheri.

"La conferenza dei capigruppo - prosegue Gorlero - non ha condiviso l'attività sin'ora svolta dagli uffici in particolare per la scelta di dare il contributo a tutti i terreni, scelta che si porrebbe in contrasto con la normativa poiché il presupposto del contributo sarebbe il medesimo dell'imposizione IMU, ovvero la proprietà/possesso di terreni in zona agricola. La conferenza si è stupita per il fatto che sia stato ipotizzato dagli uffici di chiedere un parere alla Corte dei Conti in merito a tale impostazione, quindi su un punto molto probabilmente illegittimo ma frutto della scelta operata dagli uffici stessi"

Silvia Iuliano