"Ma che combinazione, chi poteva prevederlo, anche per quest'anno ci capitano tra i piedi, con tutti i problemi di questa città due eventi, il festival e quella rogna della Milano/Sanremo. Questo pressapoco mi pare sia il pensiero dei nostri amministratori passati e presenti. Due grandi manifestazioni a livello internazionale.
Il festival da più di cinquanta anni è alla disperata ricerca di una sede degna e definitiva, malgrado i contributi della RAI per la sua realizzazione. Non esiste un museo della musica e tutto un supporto a valorizzare l'evento per tutto l'arco dell'anno. Per l'arrivo della Milano/Sanremo è più complesso. Sono solo poco più di cento anni che esiste e non c'e stato il tempo per una soluzione adeguata e definitiva, tutte le volte ci coglie di sorpresa! Due grandi eventi internazionali lasciati in eredità da lungimiranti amministratori del passato alle future generazioni, un patrimonio non adeguatamente supportato e valorizzato. Mi viene da piangere vedere che la più grande preoccupazione dei nostri amministratori è la perenne diatriba dei fiori sul palco, 'fiori di Sanremo?', e tutto il resto?
Il traguardo della Milano/Sanremo; siamo sotto il festival e allora cantiamo: 'Oggi qui domani la w la libertà'. Cento e passa anni non sono bastati a queste amministrazioni a programmare un piano urbano con una sede permanente d'arrivo degna di tanto blasone a livello internazionale. Non se ne capisce
il valore sul piano della promozione e ricaduta sulle presenze. Altre grandi classiche sanno sfruttare alla grande l'evento per tutto l'anno. Chi segue il ciclismo e sono in molti lo sa molto bene. Da noi sembra che tutto questo dia quasi fastidio. Altre sono le priorità, quelle avute in visione durante la notte e messe subito in essere il giorno dopo, salvo poi rendessi conto di aver fatto una 'cavolata' e aspettare un'altra visione notturna. La programmazione? la visione del futuro? scendere sulla terra? la prossima tornata elettorale se avremo tempo.
P.S.
Siamo tutti invitati al funerale del Casinò, accorrete numerosi. No politici in lacrime.
G.F. B.".