"La situazione economica e finanziaria della Casino S.p.A. si aggrava di giorno in giorno. I proventi dei giochi diminuiscono a vista d'occhio e costi gestionali rimangono alti e non più sostenibili. Il rischio di fallimento della Società è troppo elevato e le conseguenze per la città e per i lavoratori sarebbero devastanti. La città e i lavoratori non possono correre un tale rischio. La Casino S.p.A. ha il dovere di mettere in sicurezza l'Azienda".
Lo ha dichiarato Lorenzo Semeria segretario dello SNALC, Sindacato Nazionale Autonomo Case da Gioco. Stasera il Casinò sarà al centro del consiglio comunale monotematico, sull'Approvazione del Piano d'impresa per il triennio 2012-2014.
"Se la Società Casino S.p.A. non è in grado di farlo è del tutto evidente che per evitare lo stato di insolvenza dovrebbe essere estromessa dalla gestione della casa da gioco. - ha proseguito Semeria - Il Ministero dell'Interno, che si configura sempre più come la scialuppa di salvataggio del Casino Municipale di Sanremo, dovrebbe (esistono già oggi i presupposti) nominare la gestione commissariale per poter assicurare la continuità aziendale e i rapporti di lavoro e per poter attuare un efficace piano di risanamento e di riorganizzazione della casa da gioco. La crisi del Casino è tanto grave e profonda da richiedere a tutte le forze responsabili di indicare una via d'uscita realistica e di assumersi le proprie responsabilità. Il nuovo piano d'impresa presentato dalla Casino S. p. A. al Comune di Sanremo e alle oo.ss. non delinea politiche gestionali in grado di mettere in sicurezza l'Azienda. Non contiene progetti concreti idonei a fermare la continua diminuzione degli introiti di gioco né a ridurre i costi gestionali. La previsione contenuta nel piano di chiudere il bilancio della Società del 2013 con un attivo di 129.952 euro appare, dall'analisi dell'andamento degli introiti dei giochi, campata in aria. Nel piano manca completamente un progetto per la necessaria riorganizzazione complessiva dell'Azienda. Non affronta neanche il tema di come ridimensionare la struttura organizzativa nel breve periodo e in prospettiva, quali strumenti utilizzare, le risorse che saranno necessarie, come reperirle. Si limita ad attivare l'accantonamento aziendale straordinario per incentivare l'esodo volontario dei dipendenti senza fornire alcuna previsione programmatica degli esuberi né sotto l'aspetto quantitativo-temporale né sotto l'aspetto del costo finanziario.
L'ipotesi d'accordo per incentivare l'esodo volontario, sottoscritto tra la Casino S.p.A. e le OO.SS. (tranne lo Snalc-Cisal), a seguito della quale hanno aderito 17 dipendenti, ha il respiro corto, contiene inadempienze contrattuali, presenta vistose ed inaccettabili anomalie e avrà effetti limitati sul risparmio del costo del personale. L'importo previsto che viene destinato all'incentivo all'esodo è inferiore di 504.173,14 euro rispetto a quello che la Società avrebbe dovuto versare nell'accantonamento aziendale straordinario in quanto la società non ha provveduto a versare nel fondo quanto da essa dovuto per precisi obblighi contrattuali. Gli importi che la Società dovrà versare nell'accantonamento aziendale straordinario fino al 2015 saranno vincolati esclusivamente per corrispondere l'attribuzione patrimoniale solo ai suddetti 17 dipendenti.
L'Azienda e lavoratori non avranno fino al 2016 un ammortizzatore sociale da poter attivare per il risanamento aziendale e per garantire la massima tutela per la sicurezza del posto di lavoro. L'attribuzione patrimoniale di 119.000 euro più che un incentivo all'esodo sembra la vincita di un terno al lotto di un giocatore super fortunato. I segretari di due organizzazioni sindacali che hanno contrattato e firmato la suddetta ipotesi d'accordo (conflitto di interesse?) vedranno la loro attribuzione patrimoniale incrementata di circa il 40% rispetto all'attribuzione patrimoniale corrisposta a un dipendente di pari livello e qualifica con l'accordo sull'incentivo all'esodo del 2008.
La scrivente ritiene che per uscire dalla crisi aziendale sia necessario osservare con rigore i principi e le regole della buona gestione, eliminare ogni forma di spreco, impiegare bene le risorse umane e applicare i criteri di efficienza ed economicità nell'impiego delle risorse finanziarie per l'acquisizione di beni e servizi. Occorre in particolare: 1) che venga mandato a casa, nel più breve tempo possibile, l'attuale management (dirigenti e quadri) e venga nominato, sulla base di valutazioni meritocratiche, un nuovo management snello e autorevole; 2) che il Comune di Sanremo e la Casino S.p.A. effettuino la modifica delle clausole economiche della convezione e concordino un piano degli investimenti sostenibile per dare attuazione a progetti che abbiano un ritorno economico nel breve periodo. 3) che venga costituito, dal Comune di Sanremo, dalla Casino S.p.A, dall'Unione Industriali d'Imperia e dalle OO.SS. un tavolo istituzionale di gestione della crisi presieduto dal Prefetto d'Imperia; 4) che il tavolo di crisi, nella distinzione dei ruoli e delle responsabilità e in una linea di discontinuità e di cambiamento, definisca rapidamente un piano d’emergenza condiviso in cui tutti saranno chiamati a fare la loro parte di sacrifici per assicurare l’equilibrio economico e finanziario dell’Azienda e la sicurezza dei posti di lavoro.
Il piano di emergenza dovrà perseguire due obbiettivi di fondamentale importanza per la continuità aziendale e la sicurezza dei posti di lavoro: 1) fermare la diminuzione degli introiti di gioco 2) ridurre i costi gestionali. La Società dovrà, a titolo esemplificativo, impegnarsi a metter subito in atto un efficace piano straordinario di iniziative promozionali per fidelizzare la clientela e di acquisirne di nuova, a organizzare in tutti i fine settimana e nelle festività manifestazioni ed eventi di gioco (gare, tornei ecc.), a riorganizzare e riqualificare l’offerta di gioco, a rivedere l’organizzazione del lavoro, a definire un nuovo layout delle sale da gioco, a verificare periodicamente i risultati conseguiti.
La scrivente conviene sulla necessità di ridurre i costi del lavoro in un quadro di accresciute tutele per la sicurezza del posto di lavoro dei dipendenti, derivante da un lato della revisione del regolamento dell'accantonamento straordinario aziendale necessario per renderlo più corrispondente alla mutata realtà aziendale e per adeguarlo ai cambiamenti introdotti dalla legislazione del lavoro, e dall'altro lato dall'incremento del finanziamento del fondo sia attraverso un maggiore versamento della Casino S.p.A. sia attraverso un contributo dei dipendenti. In tale ottica ritiene che l'accordo per il rinnovo del contratto collettivo 2012-2014 non solo non dovrà comportare oneri aggiuntivi per l'Azienda ma che dalla revisione equa degli istituti contrattuali economici dovrà derivare una riduzione significativa dei costi del personale. - chiosano dallo SNALC - La scrivente ritiene non più rinviabile una riorganizzazione complessiva dell'Azienda nell'ottica dell'efficienza produttiva e della riduzione dei costi, della flessibilità dell'organizzazione del lavoro, della qualità dei servizi alla clientela, e tal fine considera necessario addivenire ad una nuova ipotesi d'accordo per l'utilizzo dell’accantonamento straordinario aziendale".
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