Il consiglio comunale di Sanremo, come annunciato ieri, si è aperto con la questione di incompatibilità di quattro consiglieri comunali, in quanto dipendenti della casa da gioco o parenti stretti di lavoratori, di Maria Luisa Gugliotta, Massimiliano Moroni e Mario Ballestra del Pdl e di Francesco Prevosto del Pd. All'ordine del giorno figurava infatti la discussione e votazione del piano di impresa della casino spa. Questo particolare nodo è stato illustrato dal presidente del consiglio comunale Marco Lupi, mentre in aula tra il pubblico erano presenti numerosi dipendenti del casinò armati di cartelloni di protesta.
"Visto l'argomento delicato quale è l'approvazione del piano di impresa della casino spa - ha detto Lupi - a tutela del consiglio e di alcuni suoi componenti, ho ritenuto di chiedere al Prefetto, che so a sua volta aver chiesto anche al Ministero, chiarimenti circa la partecipazione al dibattito di alcuni consiglieri che sono dipendenti della casa da gioco o che hanno parenti stretti che vi lavorano. Entrambi i pareri invitano i consiglieri ed il sottoscritto alla massima prudenza, onde evitare il r ischio che questo atto si possa rivelare impugnabile e possa decadere. E' stata ricordata una sentenza (relativa al caso Barbaro n.d.r.) che ha detto cose chiare ma diverse dall'oggetto di questa sera. Quella sentenza riguardava l'eleggibilità di un dipendente della casa da gioco nel consiglio comunale, diversa è invece la questione di eleggibilità".
Immediata e decisa la reazione di Massimiliano Moroni che, mentre Mario Ballestra abbandonava l'aula, ha manifestato tutto il suo dissenso verso questi pareri.
"Questi del Prefetto e del segretario generale sono solamente dei pareri - ha detto Massimiliano Moroni - Per quel che riguarda il conflitto di interesse, non vi è alcuna incompatibilità. Io ho posto una domanda precisa al segretario, come farò domani anche al prefetto, chiedendo dove fosse l'incompatibilità e non mi è stata data risposta. Dico questo con molta amarezza perchè devo constatare che si stia violando la Costituzione, perchè tutti quanti noi ci siamo presentati alle elezioni regolarmente e siamo stati eletti. In passato un atteggiamento simile non è stato fatto. Qui si mette il bavaglio a cittadini sulla discussione relativa all'azienda più importante".
"Nei prossimi giorni andrò a spulciare tutte pratiche su sanità, floricoltura e altro - ha aggiunto Moroni - per vedere se ci possano essere situazioni come quelle che stiamo subendo. Noi essendo professionisti del settore possiamo fornire un apporto. Non è possibile che per un mero parere e senza prove concrete io ed altri dobbiamo lasciare assise. Domani chiederò un parere legale per verificare se ci sia stato negato uno dei diritti fondamentali della Costituzione quale è la partecipazione. Nessuno ha spiegato dove sia questo presunto conflitto di interesse".
"Presentare emendamenti su un piano di investimenti - ha concluso Moroni entrando nel merito della serata e facendo riferimento agli emendamenti della Lega Nord - è un'ingerenza che non è mai accaduta. Più che degli emendamenti era meglio presentare un ordine del giorno con cui sostenere quest'azienda. Detto questo andrò ad accomodarmi in mezzo ai lavoratori che oggi assisteranno probabilmente la morte dell'azienda e ad eventuali licenziamenti mascherati".
Insieme a lui ha lasciato l'aula anche Maria Luisa Gugliotta. La parola è poi passata al quarto consigliere indicato come incompatibile.
"E' già stato ribadito come gli impiegati del casinò di Sanremo, che non solo solo croupier, possano presentarsi alle elezioni e quindi sono cittadini come tutti - ha detto Francesco Previsto del Pd - Poi ci sono pareri che dicono che non è opportuno essere presenti in quest'occasione. Mi auguro che tutto questo non serva a nascondere problemi politici della maggioranza sulla casa da gioco. Il problema del casinò è stato il fatto che in questi anni, a fronte alla crisi economica, non c'è stato nessuno che abbia dato idee. Questa sera ci avete dato come un macino sulla testa la responsabilità della possibile invalidazione di questo piano".
Subito dopo Prevosto ha abbandonato l'aula, andandosi a sedere tra il pubblico, promettendo però che "Se verranno dette cose inesatte o strafalcione lo denunceremo pubblicamente - ha precisato - Quindi da oggi in poi il mio atteggiamento sulla casa da gioco nei vostri confronti sarà molto più duro di quello avuto fino ad oggi".
"Sono contento dell'atto di responsabilità dei consiglieri interessati - ha concluso il presidente Marco Lupi - perchè hanno scelto di uscire dall'aula anche se non erano obbligati".
"Anche il presidente del consiglio comunale ha un parente di secondo grado all'interno della casa da gioco" ha urlato dal pubblico il sindacalista dello Snalc, ed ex consigliere comunale, Bruno Barbaro facendo riferimento ad un suo ipotetico cugino. Ipotesi respinta dallo stesso Lupi.