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Politica | 01 febbraio 2013, 10:38

Imperia: le 10 domande di Sanremonews ai candidati alle Politiche, ecco le risposte di Pasquale Indulgenza (Rivoluzione Civile)

“Da sempre sono attivo in associazioni e movimenti che si occupano di salvaguardia dell'ambiente e di promozione della socialità e della solidarietà attiva. Lavoro come docente nei licei della provincia e sono impegnato nelle battaglie per il diritto allo studio e la difesa della scuola pubblica. Negli ultimi due mandati amministrativi, sono stato consigliere comunale nel Comune di Imperia, rappresentando il gruppo del PRC, formazione cui aderisco sin dalla sua nascita”.

Pasquale Indulgenza

Pasquale Indulgenza

Continuano le interviste di Sanremonews ai candidati imperiesi in vista delle elezioni politiche del 24-25 febbraio. Abbiamo proposto a tutti i candidati imperiesi/dianesi in corsa per un posto alla Camera dei Deputati o al Senato di rispondere a domande che hanno come tema centrale Imperia e le sue problematiche ma anche temi di carattere nazionale. Nei giorni scorsi hanno risposto alle nostre domande Giuseppe Fossati (FLI) ed Eugenio Minasso (Pdl).

Oggi vi proponiamo l'intervista a Pasquale Indulgenza candidato alla Camera dei Deputati con il movimento che fa capo all'ex magistrato Antonio Ingroia - “Rivoluzione Civile”

Chi è Pasquale Indulgenza?

“Da sempre sono attivo in associazioni e movimenti che si occupano di salvaguardia dell'ambiente e di promozione della socialità e della solidarietà attiva. Lavoro come docente nei licei della provincia e sono impegnato nelle battaglie per il diritto allo studio e la difesa della scuola pubblica. Negli ultimi due mandati amministrativi, sono stato consigliere comunale nel Comune di Imperia, rappresentando il gruppo del PRC, formazione cui aderisco sin dalla sua nascita”.

Perché ha deciso di candidarsi alla Camera dei Deputati nelle fila di “Rivoluzione Civile”?

Il mio impegno con Rivoluzione Civile nasce con la convinzione che si possa e si debba aprire in Italia una stagione nuova per la democrazia, ridando una speranza concreta alle classi lavoratrici e ai ceti popolari, i cui bisogni ed interessi, nell'ultimo quindicennio, sono stati continuamente e sempre più pesantemente traditi. Il nostro obiettivo, un vero e proprio compito storico, è di ricostruire con i cittadini una rappresentanza politica e parlamentare adeguata a questa necessità. La necessità di tornare a battersi credibilmente per una ragione di giustizia sociale, i cui princìpi fondamentali sono fissati nella nostra Costituzione, che è stata oltraggiata da più parti.

2) Questione porto di Imperia: Di chi è la responsabilità di quello che è successo? Ha in mente una proposta di soluzione legata al completamento e alla gestione dello scalo turistico?

“La disastrosa situazione in cui versa il nuovo porto turistico discende sia dalla formula e dalle modalità con cui si è preteso di realizzarlo, che dal suo sovradimensionamento, particolarmente adatto a speculazioni e iniziative affaristiche. Questo disegno squilibrato è stato irresponsabilmente affidato allo strapotere dei privati. Ora, nel perseguire l'obiettivo di evitare l'annichilimento dell'opera intrapresa e rilanciarne la prospettiva, occorre agire congiuntamente su due piani: ristabilire con chiarezza le prerogative del pubblico (cioè dei cittadini e degli utenti) e rimodulare alcune dello funzioni dello scalo a favore della nautica minore e sociale e della cantieristica. Le due cose devono camminare insieme, se vogliamo ottenere soluzioni soddisfacenti e trasparenti alla crisi in cui è stata precipitata la città”.

3) Occupazione giovanile e non: Come creare nuovi posti di lavoro?

“Il punto di sfida, oggi, è che occorre salvaguardare i livelli occupazionali combattendo la disoccupazione incalzante ma promuovendo, nel contempo, condizioni di sviluppo che consentano una ripresa non effimera del tessuto economico.

Occorre aver chiare due cose, in tal senso:

- che è stato assurdo e iniquo battere per decenni sul tasto del costo del lavoro, massacrando le condizioni dei lavoratori e i loro redditi, e, nella stessa, perversa logica, operare continue manomissioni in senso sempre più penalizzante delle pensioni e del diritto dei singoli a percepirle, come è stato con le ultime 'riforme' Fornero, che noi intendiamo abrogare;

- che altrettanto illogico e odioso è stato ed è contrapporre industria e ambiente, lasciando strada libera, sotto il ricatto occupazionale, a produzioni nocive e inquinanti di tutti i tipi, distruttive della salute umana e del territorio e, alla lunga, anche di posti di lavoro. All'ordine del giorno di un nuovo corso economico, con particolare riguardo alle prospettive dei più giovani, va messo proprio il nesso stringente tra benessere individuale, produttività del lavoro e cooperazione sociale. La nuova produzione di ricchezza deve venire principalmente dalla capacità di progettare e di innovare (sul processo e sul prodotto) in termini di qualità ambientale, salubrità, miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni, formazione dei singoli”.

4) Economia: su cosa puntare e come rilanciare quella esistente?

“La situazione del Paese è gravissima. L'Italia è in piena recessione e la crisi economica sta travolgendo le classi popolari e addirittura parte del ceto medio. Noi riteniamo che le politiche attuate sino ad oggi a livello governativo siano del tutto sbagliate e provochino un aggravarsi della situazione perché inducono un effetto depressivo sull'economia e vanno a pesare in modo iniquo e insostenibile sui redditi da lavoro e da pensione fino a precarizzare la condizione di vita e di lavoro di milioni di persone, soprattutto dei più giovani. Per questo Rivoluzione Civile si propone di portare in Parlamento una rappresentanza nutrita di Deputati e Senatori che faccia fronte contro questo assurdo indirizzo liberista e riproponga il primato del diritto al lavoro e le tutele dei lavoratori. L'economia italiana, da ricostruire e rilanciare sulla base di una riqualificazione rigorosa dell'intervento pubblico, della restituzione ai lavoratori di diritti fondamentali che gli sono stati tolti e della sua sottrazione alle spire di una finanziarizzazione cinica che ha finito per soffocarne e offuscarne la progettualità migliore, va ricondotta concretamente a quelli che un imprenditore illuminato come Adriano Olivetti considerava i pilastri stessi dell'azione economica condivisa: conoscenza, responsabilità, rispetto dell'ambiente, dignità della persona umana”.

5) Ambiente: Quali proposte al fine di tutelare l'ecosistema?

“Un nuovo modello economico e di sviluppo, che metta finalmente al centro il nesso ambiente-salute-benessere e non porti a mercificare e a voler lucrare su ogni aspetto della vita. No al nucleare, al carbone e allo sfruttamento intensivo di idrocarburi. Vogliamo disporre di energia rinnovabile e pulita, a partire da quella che può darci il sole, nel quadro di un sistema economico ed ecologico le cui pratiche siano incentrate sulla consapevolezza dei limiti delle risorse e sulla necessità di puntare al recupero, al riciclaggio e riuso di ogni materiale. L'obiettivo di realizzare nei territori dove viviamo e consumiamo una cura sistemica e partecipata dei nostri rifiuti improntata a questi princìpi, è in questo senso da considerare strategico e decisivo per innescare il circolo virtuoso e le filiere di cui abbiamo bisogno”.

6) Piano regolatore: Qual'è la sua posizione sul possibile incremento o meno delle costruzioni in città?

“La nuova qualità dello sviluppo, nei territori e nei centri urbani, si misura con la capacità di porre un serio limite ai processi di cementificazione e di consumo di suolo che hanno deturpato e congestionato le nostre città e favorito un'abnorme edificazione, alimentando affarismo e bolle speculative. In quest'ottica, ho aderito alla campagna nazionale “Salviamo il paesaggio, difendiamo i territori”, proponendo e facendo votare nel consiglio comunale del Capoluogo misure ad essa ispirate. I nuovi piani urbanistici, e in particolare quello di Imperia, dovranno avere questi requisiti: - recupero e manutenzione di tutte le costruzioni esistenti; - incentivazione del risparmio energetico e della bioedilizia; nuovi spazi all'edilizia residenziale convenzionata e popolare; integrazione di misure organiche per la mobilità; soluzioni sostenibili e non speculative per il recupero delle aree dismesse. Occorre riprendere il discorso di una pianificazione urbanistica che consenta di tornare a progettare con i cittadini la città come bene comune fatto di servizi, socialità, verde, opportunità economiche sane.

7) Diritti: Gay e coppie di fatto, matrimoni e adozioni. Qual'è la sua posizione su questi temi?

“Ci battiamo per la parità dei diritti. E pensiamo che non si debba discriminare tra esseri umani in base al loro orientamento sessuale, che reputiamo intimo ed inviolabile. Se due persone si amano ed hanno un legame stabile, un progetto condiviso, devono vedersi riconosciuta piena cittadinanza”.

8) La prima proposta in favore del territorio che farà una volta entrato alla Camera?

“Sono intenzionato ad impegnarmi per la presentazione e l'attuazione di una proposta di legge sull'occupazione e sull'assicurazione di un reddito dei giovani che faccia leva sul riconoscimento e sulla valorizzazione in ambito locale, col coinvolgimento di enti pubblici e soggetti privati, di investimenti sociali nei campi della prevenzione ambientale, della promozione culturale e dell'innovazione tecnologica”.

9) Sanità: favorevole o contrario all'ospedale unico?

Ritengo che il nostro contesto abbia necessità di una rete ospedaliera che non può fare a meno degli attuali presìdi, per caratteristiche del territorio e bisogni della popolazione. Occorre garantire ai cittadini risposte adeguate, sul piano qualitativo e quantitativo, al soddisfacimento del diritto alla salute, così come esso è sancito dalla nostra Costituzione. L'attuale piano di razionalizzazione, che risponde ad una logica accentuatamente aziendalistica e manageriale, a nostro avviso non garantisce questo e va cambiato. Noi pensiamo che i cittadini della nostra provincia abbiano bisogno di strutture sanitarie e ospedaliere pubbliche adeguate alla domanda di salute e facilmente fruibili, considerando anche il fatto che parliamo di una popolazione accentuatamente anziana, che vive in un territorio fortemente accidentato, alle prese con una rete viaria estremamente difficoltosa e trasporti del tutto carenti. Le strutture esistenti sul territorio, per il cui adeguamento in questi anni sono stati spese risorse pubbliche per nulla irrilevanti e preso le quali operano notevoli professionalità, possono essere ulteriormente migliorate e integrate senza sottomettere la collettività, di sicuro, ad un onere paragonabile a quello dell'enorme spesa prevista per l'ospedale unico, che molto più utilmente potrebbe essere destinata a progetti e interventi di prevenzione, medicina territoriale e educazione alla salute”.

10) Un appello al voto: Perché un cittadino dovrebbe votare lei e non un altro o magari, vista la classe politica esistente, non andare proprio a votare?

Occorre riportare in Parlamento una forte rappresentanza degli interessi della classe lavoratrice e dei ceti popolari e contemporaneamente sostenere la ricostruzione dal basso di nuovo protagonismo sociale e civile. Certo, le elezioni non sono tutto e la nostra democrazia rappresentativa vive un momento di grave crisi. Ma secondo noi di Rivoluzione Civile è evidente che questo problema non è affrontabile e rimediabile con un messaggio qualunquistico o populistico che si proponga di azzerare tutto quanto in maniera indistinta, ma piuttosto riportando i cittadini e i lavoratori a quel protagonismo dai quali sono stati allontanati a causa di una delega sempre più passiva. Penso che per affrontare oggi efficacemente il problema della corruzione politica, ma anche dell'incompetenza politica, occorra espandere la nostra democrazia e non restringerne gli spazi. Occorre certamente una democrazia più progressiva e più partecipata, non una democrazia più autoritaria o eterodiretta. Occorre che ai cittadini vengano restituiti poteri, vengano ridate prerogative di partecipazione anche deliberativa. Forme di democrazia diretta, forme di controllo esigibile sui propri rappresentanti e sulla formazione delle decisioni che riguardano la cosa pubblica. Una risposta alla crisi della politica, alla sua caduta vertiginosa nella spirale fatta di corruzione e sfiducia, sta, per cominciare, nel rimettere in condizione i lavoratori pubblici e privati di contare per davvero sul proprio posto di lavoro attraverso una adeguata legge sulla rappresentanza”.

Gabriele Piccardo

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