Un lettore Massimo Novero ricorda la figura dell'ex sindaco di Sanremo Giovenale Bottini mancato ieri.
"Ora che Giovenale Bottini, per me sempre Lino, ci ha lasciato, mi porta, come residente del Centro Storico, a ringraziarlo per le sue innumerevoli e mattutine escursioni, in quelle che lui definiva una parte della città che non doveva assolutamente essere dimenticata, cioè la "Pigna". Avendomi chiamato personalmente, in considerazione del mio passato, come uno dei suoi collaboratori personali, per questa e nuova strada che aveva intrapreso, cioè quello, come diceva lui, di Sindaco neofito, io, per un sano egoismo, mi feci promotore attivo verso di lui delle problematiche del Centro Storico, e lui, con quelle sua intelligenza e signorilità che lo distingueva, capì subito la bontà delle mie argomentazioni, quindi alcune volte mi faceva fare delle levatacce, per andare a constatare cosa si poteva e si doveva fare, secondo le leggi di allora, per quello che lui definiva un "tesoro storico da preservare". E lui ha fatto, sicuramente anche per un atto di riconoscenza per l'aiuto fattibile che gli diedi soprattutto nelle prima campagna elettorale, ma intanto ha fatto. I risultati più evidenti, riconoscendo che il Sindaco è il primo responsabile della sicurezza della città che amministra e per coinvolgere anche la Polizia ed i Carabinieri a seguirlo in questo suo intento, riuscì a creare un presidio della Polizia Municipale in piazza dei Dolori ed a rendere operativo, il risanamento delle facciate di tutto il Centro Storico, senza se e senza ma, e quando gli segnalai che vicino all'Asilo di S. Giuseppe, forse, ma non era poi un forse, si doveva mettere il SERT di Sanremo, lui, capendo subito la fragilità sociale del contesto, si adoperò di mandarmi in aiuto, non solo la Circoscrizione ma anche il mio caro amico Dott. Vincenzo Lanteri, allora Assessore agli Affari Sociali. Quindi un grazie verso l'amico Lino, vada da parte mia, per la risoluzione di questo caso delicato. Tante altre cose dovrei dire ancora per ricordarlo decentemente, ma la cosa più importante, per quel che mi riguardava e che intendo ribadire, è che sapeva ascoltarmi senza nessuna supponenza. Ciao Lino".