Al Direttore - 30 gennaio 2013, 20:06

Un nostro lettore sostiene che la sostituzione dei filobus con autobus a idrogeno non ha senso

"La decisione della’amministrazione comunale di Sanremo, di quella provinciale di Imperia e della Riviera Trasporti di sostituire il filobus con i bus a idrogeno è quanto di più demenziale si possa immaginare". Lo sostiene Gabriele Mutti, giornalista esperto di trasporti con collaborazioni passate a ‘Il mondo dei Trasporti’ e attuale responsabile di una rivista di auto storiche.

"Il filobus ha una vita media che è il triplo di quella di qualunque autobus, ha zero emissioni inquinanti e l’unico handicap estetico è costituito dalla linea aerea. L’asservimento del percorso ai fili è invece un problema superabile, perché la stessa Van Hool che ha proposto a Imperia i bus a idrogeno produce filobus bimodali con motore elettrico più un diesel Iveco da 6 litri che consente una marcia autonoma in assenza della linea aerea. Basterebbe sistemare la linea alla rotonda nella zona di Arma e in quella di Taggia per avere un servizio ecologico e puntuale da Ventimiglia sino a Taggia, una delle linee filoviarie più lunghe a livello europeo. Sostituire i filobus con i bus ad idrogeno ha un costo esorbitante e la resa ecologica non sarà mai la stessa, perché l’idrogeno va prodotto e stoccato montando dispositivi di sicurezza che non esistono sui filobus".

"La dimostrazione di tutto ciò - termina Mutti - si ha con il mitico filobus ‘29’ dell’ex Stel che è tuttora circolante come veicolo storico a dispetto del suo mezzo secolo di vita. Mi auguro che il comune, la provincia e la Riviera Trasporti non abbiano a pentirsi una domani dell’avventata decisione che stanno prendendo e che rischia di ripercuotersi sulle tasche dei cittadini".

Carlo Alessi