Gli inquirenti senesi - che hanno agli atti anche documenti raccolti dalla Procura di Milano e trasferiti a Siena per competenza territoriale - avrebbero raccolto elementi significativi riguardo a condotte fraudolente messe in campo gia' dal 2007 dai manager dell'epoca del Monte dei Paschi per reperire una parte significativa dei circa dieci miliardi di euro versati alla banca Santander per l'acquisizione di Antonveneta e per finanziamenti a favore della Fondazione.
Tali condotte dolose, protratte nel tempo - sempre secondo gli inquirenti - avrebbero riguardato in alcuni casi anche interventi per alterare il valore del titolo Antonveneta, tali da configurare il reato di manipolazione del mercato, attribuito ad alcuni degli indagati.
Piu' recentemente, su segnalazione dell'Ispettorato di vigilanza della Banca d'Italia, l'inchiesta - nell'ambito della quale sono state gia' fatte numerose perquisizioni in Italia e all'estero - prende in esame anche operazioni in derivati - con particolare riferimento ad alcune clausole contrattuali "aggiuntive" - stipulate con Deutsche Bank e Nomura - che avrebbero prima richiesto una forte liquidita' e poi determinato la necessita' di ricorrere a nuovi finanziamenti per arginare le perdite, ottenuti a condizioni fortemente penalizzanti per la banca.