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| 02 gennaio 2013, 21:19

La corte d'Appello rimbalza il patteggiamento di Drocchi (PD) e lo impugna in Cassazione

Dopo che il caso pareva passato in cavalleria con un patteggiamento savonese soft, ecco l'Appello di Genova che riapre i giochi

La corte d'Appello rimbalza il patteggiamento di Drocchi (PD) e lo impugna in Cassazione

Un anno e quattro mesi di reclusione patteggiati tra il giudice e il difensore di Drocchi - pizzicato dalla GDF nell'operazione "DUMPER" mentre era nelle liste del PD - devono esser sembrati pochini anche ai giudici di Appello che hanno girato il tutto alla Cassazione. Se il ricorso verrà accolto, il confortevole patteggiamento dovrà essere ridefinito.

Le accuse riguardano corruzione, occultamento di documenti contabili e falso in atto pubblico. Secondo quanto ipotizzato Drocchi avrebbe chiesto tangenti ad alcune aziende edili, denaro che sarebbe stato ceduto sopratutto sotto forma di sponsorizzazione alla società sportiva di Basket di cui il Drocchi stesso era presidente. Da qui anche il sospetto del tentativo di utilizzo clientelare della società, essendo l'ex capo del settore lavori pubblici vadese, come già ricordato, nelle liste del Partito Democratico.

Sfruttando la sua posizione, avrebbe fatto passare come urgenti alcune opere pubbliche aggirando così l'assegnazione con gara d'appalto.
Coinvolti nell'indagine anche gli imprenditori Donato e Pietro Fotia della ditta Scavo-Ter, Giampietro Sertore e Carlo Piovano di Cement Bit, i legali rappresentanti Giorgio Ambrosiani e Andrea Balaclava rispettivamente per Edilambrosiani e Balalclava srl ed i responsabili tecnici del comune di Vado Giorgia Rossini, Simona Schinca, Giampaolo Giamello.

 

sn

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