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| 02 gennaio 2013, 15:03

Crisi nera, ma l'Autostrada più cara d'Italia i pedaggi li aumenta lo stesso. E più della media nazionale

Appena il tempo di salutare il 2012 e dare il benvenuto al 2013 ed ecco che anche questa volta, puntale come un orologio svizzero, l'Autostrada dei Fiori, rispettando quanto annunciato dagli organi di informazione sui rincari di ogni inizio anno, ha provveduto al suo solito, per noi utenti 
poco simpatico, ritocchino delle proprie tariffe

Crisi nera, ma l'Autostrada più cara d'Italia i pedaggi li aumenta lo stesso. E più della media nazionale


Il costo del pedaggio naturalmente, come prassi ormai ben consolidata sull'intera rete nazionale, ha subito un rialzo del 3.47% medio. 


In terra nostra i dati dicono aumento del 3.71%  eppure in una sola notte ad esempio la tratta Albenga-Imperia percorsa con autovettura e' passata, complice l’arrotondamento naturalmente in eccesso e  considerato che 5 centesimi non sono conteggiati, da euro 3.80 a. 4.00 ovvero il 5.31% in più che rappresenta però sul dato percentuale una maggiorazione del 45% rispetto al dato medio.


E ad informare i malcapitati nell' anno nuovo un cartello attaccato alle macchinette di riscossone in entrata ed in uscita.  
Personalmente pur senza condividerla ma fatto salvo la giustificazione adotta dai diversi concessionari che in Italia il pedaggio rappresenti anche una modalità di finanziamento per la costruzione, la gestione e la manutenzione della rete autostradale nel contempo risulta, a onor del vero, poco piacevole 
ricordare come tuttavia in molti altri paesi europei l'autostrada e' gratuita o 
in alternativa viene pagata una tantum una sola volta all' anno.

Senza voler cadere nel facile populismo e nella sterile polemica fine a stessa, in un momento di congiuntura economica non semplice come l'attuale, personalmente ritengo che la direzione della Autostrada dei Fiori possa compiere il beau gest dell' introduzione permanente di una tariffa di miglior favore per chi usa la A10 quotidianamente per motivi professionali per il tragitto casa-lavoro-casa.


Nel recente passato con l Aurelia a singhiozzo per la frana di Capo Santo Spirito in occasione dei lavori per il ripristino del normale flusso veicolare nei due sensi di marcia sono state previste con soddisfazione degli utenti, pur in un arco di tempo limitato, già particolari agevolazioni per il pagamento del pedaggio attraverso il coinvolgimento e la condivisione dei diversi enti ed organismi "in gioco": comuni, provincia, regione, società concessionaria e camere di commercio. 


Sperimentato una volta, se c'è la volontà politica penso si possa tranquillamente ripetere trovando le opportune eventuali coperture economiche. 
Pochi centesimi di una possibile infinitesimale riduzione di dividendi degli utili dei singoli azionisti rappresentano, a parer mio, pero' di sicuro un 
grande segnale di attenzione nei confronti della collettività e per la collettività. 


Uno strumento quale quello dell' abbonamento oltre ad essere notoriamente, per motivi di convenienza economica e comodità di utilizzo,  già largamente privilegiato dai pendolari che si spostano con Trenitalia e dai frequent flayer di mezzi di trasporto quali autobus e metropolitane e' anche già in essere e
sperimentato con successo in diverse tratte italiane.


In ottica di miglioramento del servizio all’utenza un'idea da valutare ritengo è anche di sicuro quella di introdurre la possibilità come già accade per i treni di rimborsare il biglietto oltre "un ragionevole"  tempo di percorrenza media, ad esempio, alla velocità di 90 km/h in caso di ritardi dovuti code, incidente o lavori.
 Sarebbe bello certo, ma forse è troppo. 
Accontentiamoci, e chi lo fa gode."

Agostino Morchio (con consenso dell'interessato)

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