- 27 novembre 2012, 16:21

Ilva, Della Seta (Pd): "L'email di Riva? Bersani non mi parlò"

"Io non so se questa email sia mai stata spedita dai Riva né se Bersani l'abbia mai ricevuta. Di certo conferma il modo in cui l'Ilva ha sempre concepito il rapporto con la politica e le istituzioni". Roberto Della Seta, senatore del Pd, dice la sua sul caso dello stabilimento di Taranto in un'intervista ad Affaritaliani.it: "Hanno pensato di ottenere sempre e comunque trattamenti di favore. Cosa che purtroppo è avvenuta spesso".

Sul segretario: "Non so se sia imbarazzato, ma l'importante è che non mi abbia mai parlato per dirmi di smetterla con la mia battaglia per l'ambiente". Una battaglia però forse un po' solitaria: "Io e la gran parte dei dirigenti del Pd abbiamo idee diverse sull'Ilva e sulle tematiche ambientali. Il centrosinistra, come tutta la politica e i sindacati, è stato troppo morbido". Sul governo Monti: "Ha gestito la questione in maniera distratta. Serve una presenza forte che finora non c'è stata".

Senatore Della Seta, ha mai ricevuto pressioni del segretario del Pd Bersani sulla vicenda Ilva?

"Di questa lettera, o email io ho saputo ieri quando ho scoperto che era protocollata all'ordinanza della magistratura di Taranto. Non so se questa lettera sia mai stata effettivamente inviata a Bersani. Io so che né Bersani né altri dirigenti del Pd mi hanno parlato per sollecitarmi posizioni diverse da quelle che ho tenuto sulla vicenda dell'Ilva. Credo che questo episodio sia semplicemente la conferma del modo in cui l'Ilva ha concepito e praticato, da 15 anni a questa parte, i suoi rapporti con la politica. Hanno pensato di ottenere sempre e comunque dai governi e dagli amministratori locali dei trattamenti di favore. Cosa che purtroppo è spesso avvenuta".

Perché l'Ilva ce l'aveva così tanto con lei?

"Forse perché non erano abituati al fatto che un parlamentare facesse il suo dovere su questi temi. Io mi sono limitato a suo tempo a chiedere che venisse modificato un decreto del governo disegnato su misura sulle necessità dell'Ilva e che rinviava l'entrata in vigore di limiti previsti dalla normativa europea sul benzoapirene. Ho fatto una serie di interventi in parlamento per sollecitare un netto cambiamento del lavoro dell'allora ministro Prestigiacomo. La Prestigiacomo non si sognò nemmeno di darmi ascolto e il decreto entrò in vigore esattamente come lo aveva scritto lei".

In questa sua battaglia si è sentito abbandonato dal suo partito?

"Il Pd non mi hanno messo il bastone tra le ruote, ecco. Poi è evidente che io, per la mia storia, sui temi ambientali ho una posizione molto diversa da quella della gran parte dei dirigenti del Pd".

Per esempio?

"Non da oggi, ma da sempre penso che non solo non ha senso mettere gli interessi del salute contro quelli del lavoro ma che questa sia anche un'operazione fallimentare sotto il punto di vista economico. Sul tema Ilva ho un orientamento diverso rispetto a molti compagni di partito".

Il centrosinistra non ha avuto una posizione troppo morbida sull'Ilva?

"Una posizione troppo morbida sull'Ilva ce l'ha avuta certamente il centrosinistra ma ce l'ha avuta tutta la politica e anche il sindacato. Per 25 anni gli unici a dire che quel modello industriale non poteva avere futuro erano gli ambientalisti. Nel frattempo la politica e le istituzioni hanno tenuto una posizione distratta e in qualche caso anche complice dei Riva e di questo genere di imprenditori. Per almeno 10 anni i Riva hanno fatto profitti enormi ma mai nessuno si è sognato di richiedergli gli investimenti che andavano fatti. Il centrosinistra ha delle responsabilità come tutta la politica italiana".

Il governo Monti sta facendo abbastanza?

"Non credo stia facendo abbastanza. Io credo sia anche una questione di simboli. L'Ilva è una grave emergenza sanitaria, penso che il governo con i suoi ministri dovrebbe andare a Taranto e fare qualcosa di concreto. Invece finora il governo Monti ha gestito questa vicenda in maniera distratta, lasciando a Clini il compito di fare ogni tanto qualche dichiarazione. Ma questo è un caso drammatico, un problema di prima grandezza. Stiamo parlando di una città che rischia di restare senza lavoro. Stiamo parlando di un'azienda che ha avvelenato l'aria per decine di anni. Fino adesso mi sembra che la consapevolezza di questa gravità non ci sia".

Tra la Prestigiacomo e Clini che cosa è cambiato al ministero dell'Ambiente?

"Per 4 anni la Prestigiacomo ha fatto il ministro dell'Ilva, facendo anche la guerra a una legge della Regione Puglia sulle emissioni di diossina. Clini mi sembra solo che abbia sottovalutato la gravità del problema".

L'email di Riva a Bersani non potrebbe avere conseguenze imbarazzanti?

"Non so se Bersani sia imbarazzato, per me quello che conta è che il segretario non mi abbia mai chiesto niente su questa vicenda".

di Lorenzo Lamperti per Affariitaliani.it