“Il nuovo Cda avrà pieno mandato sui dirigenti, io non ne ho mai raccomandato uno. A me interessa l'azienda nel suo complesso, di intoccabile non c'è nessuno”: è quanto ha confermato il sindaco di Sanremo, Maurizio Zoccarato, durante il suo intervento all'assemblea generale di dipendenti della Casinò Spa convocata dallo Snalc.
Il primo cittadino ha confermato la volontà di Palazzo Bellevue di ricapitalizzare la casa da gioco, ma a patto di un piano di impresa in grado di garantire un ritorno economico certo che rappresenti un investimento per la collettività. Un discorso, quello del Sindaco, condiviso dai presenti e dai rappresentanti della sigla sindacale i quali, al termine dell'incontro, hanno in qualche modo confermato la fiducia nei confronti del primo cittadino.
“Per noi oggi si apre una nuova pagina, ci auguriamo che il Sindaco faccia le sue scelte in autonomia” ha confermato Bruno Barbaro dello Snalc. Conclusa l'era Di Meco, sindacalisti e lavoratori mettono temporaneamente da parte l'ascia di guerra in attesa della nomina del nuovo presidente del Cda annunciata oggi dal sindaco per il 30 novembre “Eravamo pronti a scioperare e questa sera a portare le nostre proteste in consiglio comunale ma le dimissioni di Di Meco e la disponibilità del Sindaco hanno fatto accantonare la lotta e aprire un dialogo” ha aggiunto Barbaro.
Tanti gli argomenti affrontati durante un'assemblea affollata e dal clima tranquillo. Non sono però mancate le accuse nei confronti delle posizioni di potere all'interno del Cda della casa da gioco, delle scelte dell'ex presidente Di Meco. “Il management è un ostacolo, i dirigenti che ha scelto non hanno risolto ma aggravato la situazione. Se ci deve essere la riduzione costo del lavoro deve esserci in modo equilibrato. La nostra retribuzione sta scendendo,, non siamo una casta – ha aggiunto l'esponente dello Snalc – C'è una certa inamovibilità di alcuni funzionari, i bravi per noi sono coloro che portano risultati positivi, nessuno deve mettere le radici e decidere tutto”.
Un concetto, quello della trasparenza e produttività, rimarcato anche dal sindaco Maurizio Zoccarato, il quale ha inoltre affermato di aver chiesto al segretario generale la possibilità di poter entrare personalmente nel Cda, ipotesi però non realizzabile “Avevo chiesto se potevo farne parte io a costo zero ma il segretario generale mi ha detto che non è fattibile. Sarà un cda dove ci metto la faccia, di cui me ne assumo la responsabilità nella misura in cui abbiamo fatto bene con Amaie, e altre partecipate, non è ammissibile che non facciamo bene con il Casinò”.
Il nuovo Cda avrà dunque un mandato chiaro: “Non si può pensare solo ad una riduzione dei costi senza pensare alla produzione. Non è possibile che i chiodi non si possano spostare perché si offende qualcuno – ha confermato Zoccarato - Sposterei l'attenzione sui dirigenti, i quadri, sono come i tenenti e i colonnelli, il grado più difficile, ma quando uno comanda e prende stipendi deve portare a casa dei risultati altrimenti si cambia, fosse per il Sindaco sarebbe già andati via li posso mandare via. Non è ammissibile che non ci sia un dialogo tra il comune di Sanremo e il Casinò sulle manifestazioni o l'idea di chiudere la scalinata. La casa da gioco è lontana dalla città. Mi auguro che il Cda scelga persone che siano in grado di riportare l'appeal all'azienda.. Abbiamo il ristorante Biribissi che fa tristezza, sembra un ospedale”.
Il Sindaco ha poi ribadito la stima nei confronti dell'ex presidente dimissionario Di Meco confermando la disponibilità al dialogo con tutte le sigle sindacali “L'importante è lavorare nella stessa direzione. Ho grande stima nei confronti di Di Meco e penso che lui abbia portato la barca in porto, quella barca che oggi va riassestata e deve uscire di nuovo in mare".
Tra gli altri intervenuti durante l'assemblea, anche Alberto Amici (fondatore storico Snalc) e Massimiliano Moroni (consigliere comunale di maggioranza e dipendente del Casinò). “Bisogna stare vicino all'azienda e far capire a cittadini e all'amministrazione che se va male il Casinò salta tutto. Nessuno guadagna quelle cifre ogni tanto messe sui giornali - ha ribadito Moroni - Il problema non è il personale ma la gestione. Maurizio pondera bene prima di fare scelte, ha cambiato diverse persone e ha cambiato la mentalità anche sul giudizio dei dipendenti, serve dare occupazione. Non c'è stato alcun ricatto tra me e lui. Rimando al mittente le accuse. Chi ha fatto il salto della quaglia è perchè forse non è stato accontentato in passato”.
"Non è più il tempo di parlare di colpe e responsabilità. Occorre parlare solo di una cosa prioritaria: il gioco d'azzardo. Serve una squadra, formata da management e governance integrati" ha aggiunto infine Alberto Amici.