Politica - 21 novembre 2012, 17:39

Sanremo: Prevosto (Pd) sulla questione Casinò "Come al solito si cerca l'agnello sacrificale da dare in pasto al popolo"

Il consigliere comunale Francesco Prevosto commenta l'attuale momento che sta vivendo il casinò, in vista dell'assise di domani e dopo le dimissioni del presidente Di Meco. "Io non ci sto a questo balletto di nomi che è solamente un tentativo del Pdl di uscire fuori dalla sua crisi" ha detto.

Francesco Prevosto

Francesco Prevosto

"Come al solito si cerca un agnello sacrificale e si tagliano le teste da dare in pasto al popolo". Così il consigliere comunale Francesco Prevosto, indipendente all'interno del gruppo del Pd, analizza il momento che sta vivendo il casinò alla vigilia del consiglio comunale di domani sera e a poche ore dalle dimissioni del presidente Giuseppe Di Meco. Lo stesso Prevosto sarà ospite questa sera della nuova puntata di "A tutto ponente" in onda alle ore 21 su Imperia Tv (canale 16), e visibile anche in live streaming su imperiatv.it, dedicata proprio al casinò.

"Io non ci sto a questo balletto di nomi che è solamente un tentativo del Pdl di uscire fuori dalla sua crisi in cui è evidente che non sappia proporre nulla - prosegue Prevosto - Le dimissioni del presidente Di Meco non cambieranno il mio intervento nel consiglio comunale di domani che, ricordiamolo, è stato richiesto dalla minoranza. Vorrò, infatti, sottolineare la realtà della casa da gioco, del mercato in cui opera e le sue necessità per superare questo momento di difficoltà".

"Le contraddizioni sulla casa da gioco sono esplose solo sui nomi e sui dirigenti - aggiunge - Quelli, e non lo dico per difendere qualcuno, non sono aspetti risolutivi e quindi non condivido la banalizzazione dei problemi della casa da gioco ricorrendo a questi giochi". Prevosto poi si riaggancia ad una recente intervista del sindaco Maurizio Zoccarato in merito alla poca propensione al sorriso da parte dei dirigenti del casinò. "Se uno sorride chiaramente è meglio, a meno che non lo faccia per nascondere la propria incapacità, ma non sono questi i problemi. E' evidente che sia meglio uno che sorride a uno che da un ceffone, ma questo vuol dire banalizzare le cose".

Federico Marchi

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