Politica - 07 novembre 2012, 11:23

In Comune a Pieve termosifoni spenti: al freddo Poste, Servizi Sociali, Uffici comunali e della ex Comunità Montana

La denuncia dal gruppo di opposizione 'Uniti per Pieve di Teco'.

"L’impianto di riscaldamento di Palazzo Borelli che ospita gli uffici comunali, quelli delle Poste, dei Servizi sociali della Valle ed altri uffici, è spento. La temperatura a Pieve di Teco, nelle ore del mattino, è già scesa intorno ai cinque gradi e tutti i dipendenti sono al freddo, in grave disagio, avvolti in pile e giacconi e rischiano di ammalarsi. Questo non ci sembra ammissibile".

Lo scrivono Renzo Brunengo, Alberto Molinari, Tiziana Brunengo ed Anita Cappello del Gruppo Consiliare 'Uniti per Pieve di Teco', che proseguono: "L’incredibile situazione dipende dal fatto che l’amministrazione comunale ha da poco deciso, la delibera è stata pubblicata il  5 novembre, di trasformare l’impianto centralizzato, ora a gasolio,  a combustibile metano.  Considerato che i lavori, ad oggi,  non sono ancora iniziati non riusciamo ad immaginare come tale operazione, peraltro discutibile, perché l’impianto esistente, costato ben 55.000 Euro, è stato realizzato nel 2008 dall’allora  Commissario, possa farsi in questo periodo. Non solo, nella delibera si afferma pure che la canna fumaria presenta criticità non eliminabili e che lo scarico della combustione avviene a fatica. Ma allora, l’impianto a gas, sarà sicuro? Considerato che il locale caldaia trovasi al piano interrato, sotto gli uffici pubblici, il progetto del nuovo impianto ha già ottenuto, in modo formale, il nulla-osta dei Vigili del Fuoco per il rilascio del certificato di prevenzione incendi? Noi queste domande ce le siamo poste perché, dando per scontato che non emergano intoppi,  a novembre non è certo  il tempo per avviare questi lavori. Ancora una volta siamo costretti a dire che il Consiglio Comunale, il quale dovrebbe approvare progetti e programmi, è all’oscuro di tutto. La responsabilità di quanto sta accadendo è unicamente della Giunta Comunale".

Carlo Alessi