Politica - 06 novembre 2012, 07:31

Imperia: il piano di Confindustria per salvare la Porto spa. Argirò "Dagli intenti si cerca ora una definizione giuridica"

Il direttore di Confindustria Giuseppe Argirò analizza gli ultimi incontri e delinea i passi futuri per coinvolgere nell'Imperia Sviluppo e salvare la Porto spa. "La prossima settimana potrà essere organizzata una nuova riunione per arrivare alla definizione della disponibilità dimostrata" ha detto.

"In questi giorni cercheremo di costruire una piattaforma di natura tecnica per capire gli strumenti giuridici, economici e finanziari da mettere in campo". Così il direttore di Confindustria delinea i prossimi passi per evitare il fallimento della Porto di Imperia spa. Il riferimento è al coinvolgimento diretto dei titolari dei posti barca per scongiurare questa eventualità con tutte le drammatiche conseguenze che ne deriverebbero.

"Dopo l'incontro di sabato scorso - prosegue Argirò - credo che la prossima settimana potrà essere organizzata una nuova riunione per arrivare alla definizione della disponibilità dimostrata dai proprietari dei posti barca, ovvero che dagli intenti si giunga ad una definizione giuridica. Il dottor Benzi deve infatti avere in mano un riscontro concreto di quelle che sono le intenzioni".

"L'obiettivo è quello di arrivare ad un loro ingresso nella compagine di Imperia Sviluppo - spiega il direttore di Confindustria - Sarà un passo importante perchè oltre a garantire un apporto di risorse, eliminando lo stato insolvenza della Porto Spa, gli utenti finali potranno garantirsi un controllo di auto di gestione, sia nella situazione attuale sia nella fase gestionale successiva. Quindi con un percorso di assoluta trasparenza".

Un percorso suggerito da alcune settimane dalla stessa Confindustria e dibattuto sabato scorso durante un incontro con i titolari dei posti barca. "E' stato un incontro non semplice, con un gruppo di persone che giustamente soffrono una frustrazione per quello che è accaduto, che sta accadendo e che rischia di accadere in futuro se precipitassero le cose - conclude Argirò - C'è stato però un clima costruttivo di presa di coscienza dei problemi tecnici riferiti al bacino portuale, l'esito è stato positivo di comprensione e condivisione del percorso immaginato, con una forte disponibilità ad intervenire diventando protagonisti del loro destino".

Federico Marchi